L’Isola Dino in Praia a Mare si presenta al momento in un profondo stato di abbandono e di degrado. Tale degrado è stato determinato dai soggetti che ne hanno determinato il possesso. L’area versa in condizioni di elevata precarietà ambientale e rappresenta un rischio di inquinamento per il suolo su cui tali rifiuti sono stati abbandonati e costituisce un possibile pericolo per la pubblica salute, data le presenza di eternit.
Così veniva descritta la situazione determinatasi sull’isola Dino dall’Ordinanza n. 80 del 26.08.2015 del Comune di Praia a Mare.

Dalla data della Ordinanza 80/2015 non ci risulta che la situazione sia cambiata , anzi, la situazione potrebbe essere peggiorata.

Sulla parte alta dell’Isola persiste una notevole presenza di rifiuti di varia tipologia, “ materiali per l’edilizia di vario genere, di tipo lapideo, metallico, plastico, da vecchie attrezzature abbandonate, come molazze, forche, bidoni plastici probabilmente contenenti miscele bituminose, da due relitti di autoveicoli, un vecchio telefono pubblico, motori di autoveicoli, pneumatici, una intera scaffalatura di vernici e oli, in alcuni punti ancora fuoriescono dai loro contenitori”, “ tre cisterne probabilmente realizzate con cemento contenente amianto “ ,ed altre lastre di eternit, fogli catramati, “ arredi ingombranti, elettrodomestici fuori uso e rifiuti vari compreso il relitto di un autoveicolo.”

Sulla parte bassa dell’Isola preoccupa grandemente lo stato dell’ habitat 1170 Scogliere. Una parte rilevante di scogliera è occupata da sconnessi camminamenti e lastricati in cemento , quel che resta di una piscina e poi calcinacci e pozzetti con scolo in mare attraverso gli scogli (non attivi).

Italia Nostra ha chiesto alle autorità competenti che tutti i rifiuti , i calcinacci e rifiuti edili rinvenuti sull’isola ed in particolare nella parte alta dove sono presenti: rudere con baraccamenti, baracca per ricovero animali, ville, ristorante e due gruppi chalet in legno completamente in rovina, vengano rimossi con le procedure e modalità previste dalla Legge previa effettuazione di eventuale analisi sui materiali e se necessario attraverso un piano di bonifica e venga ripristinato lo stato di naturalità dell’intera area sommitale e chiede pertanto un sollecito sopralluogo delle autorità preposte e tra queste quelle regionali interessate alla tutela delle aree SIC-ZSC .
E’ ormai tempo che chi ha determinato tale situazione di degrado venga indotto, se non lo si è già fatto, a porvi rimedio.

Chiede altresì che l’habitat della scogliera, purtroppo fino ad oggi compromesso da cementificazioni che a nostro avviso non hanno alcuna ragione di essere mantenute, venga riportato, là ove possibile, al suo stato originario, recuperando la naturalità dei luoghi, liberando gli scogli da un intervento cementizio che costituisce elemento di degrado non solo naturalistico ma anche paesaggistico per il grave stato di abbandono e di deterioramento dei manufatti.

L’Isola Dino, l’isola più grande ed importante della Calabria, nonché Sito di Interesse Comunitario e Zona Speciale di Conservazione, deve essere tutelata e nel contempo adeguatamente valorizzata e resa fruibile secondo le indicazioni previste dal Piano di Gestione e se ne auspica il ritorno alla proprietà pubblica.

Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino