Di Settimio Alò

Sono iniziati un po su tutta la costa, ed un po in tutta la provincia di cosenza, i sopralluoghi per la sicurezza strutturale di numerosi edifici scolastici; dall’infanzia alla primaria alla secondaria di primo grado, ogni ente comunale, supportato dall’istituzione scolastica di competenza, e viceversa, sta verificando ed ha verificato staticità e resistenza dei vari istituti. Anche la scuola di Belmonte con i suoi plessi, non sfugge alla regola ed ai controlli. Quest’anno in particolar modo un’indagine su 75 edifici scolastici di 10 regioni non hanno però confortato come si sperava, anzi. Valle d’Aosta, (6), Piemonte (1), Veneto (2), Lazio (2), Abruzzo (8), Campania (23), Basilicata (4), Calabria (11), Sicilia (11), Sardegna (7), tramite la lettura di informazioni e fonti ufficiali hanno fornito dati a dir poco deludenti: più di una scuola su quattro presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato.  L’87% dei RSPP (Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione) o dei Dirigenti ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in due casi su cinque non è stato effettuato alcun intervento. Solo nel 14% dei casi è stato effettuato con molto ritardo e nel 22% tempestivamente. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale, che nel 80% dei casi non sono stati effettuati dall’Ente locale. Ma gli enti locali hanno mai avuto realmente a cuore le sorti degli istituti scolastici? A pensarci verrebbe da ridere. Una recente tabella Istat fotografa la preoccupante situazione: aule in cattive condizioni, palestre assenti in più di una scuola su quattro a volte utilizzate da terzi incuranti di tutelarne aspetto e decoro un terzo dei cortili usati come parcheggio di ogni sorta di mezzo e quasi un quarto invaso da rifiuti o ingombri; un bagno su due senza carta igienica, non idonei dove attrezzature e logistica per disabili restano miraggi. E non parliamo  di rischio sismico: il 60% degli edifici scolastici italiani si trova in zone a rischio sismico (circa 20.000 insistono nelle zone a rischio più elevato) e solo quasi l’8% è stato progettato secondo normativa antisismica. E proprio rifacendoci a questo ultimo tema riusciamo a dire, dati alla mano, che dell’istituto comprensivo di Belmonte Calabro, il plesso principe, quello sito in centro storico, risulta idoneo a controlli e normative più o meno recenti resistendo ad intemperie climatiche amministrative e burocratiche da oltre 30 anni. Potremmo dire, Bravi. Infatti solo nello scorso anno scolastico(2017/2018) abbiamo avuto notizia tramite la stampa locale di 44 episodi di crolli, con 6 feriti tra gli studenti ed il personale, oltre che danni alle cose e alle strutture. Sommando quelli degli anni precedenti arriviamo a 156 episodi di crolli negli ultimi quattro anni scolastici, con 24 feriti”.  Ma come appena riportato l’Italia non è tutta uguale: è vero che l’edilizia scolastica nel nostro Paese rappresenta un’emergenza nazionale, ma è anche vero che non mancano alcune eccellenze. Naturalmente non vorremmo far apparire una piccola scuola di collina come eccellenza, ma tra molti istituti che palesemente zoppicano, se ne esiste uno che cammina regolarmente con le proprie gambe perché non sottolinearlo ed evidenziarlo. Lo stato e la qualità degli edifici scolastici di un territorio rappresentano un indicatore  della sicurezza e nella formazione dei cittadini più giovani.