I familiari di Mattia D’Ingianni attendono la restituzione del corpo per dar luogo alle esequie che si svolgeranno domani. Il giovane 26enne di Scalea, come è noto, è stato travolto da un convoglio ferroviario, forse nei giorni precedenti, e ritrovato nel pomeriggio dello scorso 26 aprile.

C’è subito da confermare che la pista preferita dai carabinieri di Scalea, che stanno effettuando l’indagine, sarebbe quella del fatto accidentale. Le condizioni del corpo del povero Mattia, praticamente integro fanno propendere per l’ipotesi che il giovane sia stato colpito di striscio.Oggi si è svolta l’autopsia e gli elementi raccolti serviranno a chiarire ancor di più i fatti accaduti.

La comunità di Scalea, benché Mattia D’Ingianni avesse un carattere schivo, così lo descrivono i conoscenti, è rimasta sconvolta dall’accaduto. In molti si sono chiesti come mai si trovasse lungo la linea ferrata. I carabinieri stanno indagando anche su questo. Anche se qualche conoscente rivela che il giovane amava camminare lungo la linea ferroviaria.

Mattia D’Ingianni era amico degli animali. E c’è chi ipotizza che potesse avere adottato una cucciolata, che stava curando nelle campagne a sud di Scalea. Una possibile ricostruzione dei fatti potrebbe essere questa. Mattia D’Ingianni, forse, si era incamminato lungo la linea ferroviaria per far ritorno a casa. La sua abitazione si trova a circa un chilometro dalla stazione ferroviaria. Il giovane era vestito con una tuta nera, maglia nera, scarpe da tennis, e un capello con visiera nera. Potrebbe aver avuto alle orecchie anche le cuffiette con la sua musica preferita. Se è vera l’ipotesi che il fatto è accaduto quando già il sole era calato, il macchinista del treno in corsa potrebbe non essersi accorto di nulla.

In quel tratto della linea ferroviaria che attraversa le campagne, in prossimità del centro sportivo la Valle, non c’è molta illuminazione. Fra l’altro, camminava lungo il binario pari, quello a monte, e probabilmente il convoglio arrivava di fronte perchè è stato colpito alla spalla sinistra. Il tratto interessato è al termine di una curva. Quindi il treno sarebbe sopraggiunto veloce e il giovane potrebbe aver cercato di evitare il convoglio, ma sarebbe stato colpito di striscio, finendo al bordo del rilevato ferroviario.

Tutto questo sarebbe accaduto circa tre giorni prima del ritrovamento. Infatti, proprio, il 26 aprile sono iniziati ad apparire i primi annunci su Facebook relativi alla scomparsa di Mattia D’Ingianni. Si chiedeva di fornire notizie chiamando direttamente i carabinieri di Scalea. Nel pomeriggio del 26 aprile, intorno alle 15.00, il rinvenimento del corpo. Da quanto si è appreso sarebbe stato segnalato dal macchinista di un treno di passaggio. A quel punto, è stato dato l’allarme. I tecnici di trenitalia hanno rallentato il transito attivando solo il binario dispari. Sul posto è giunto il personale di Rete ferroviaria italiana che ha poi avvisato le forze dell’ordine. Il corpo, dopo un primo esame esterno, è stato ricomposto dal centro servizi funerari Tarallo. Alcuni effetti personali sono stati recuperati in uno scavo parzialmente coperto dove passano i cavi terrestri compresa la linea in fibra per la telefonia.

Di Matteo Cava, miocomune.