Le deleghe degli assessori ai sindaci le indicava la cosca”. E’ questa una delle affermazioni rilasciate dal collaboratore di giustizia Francesco Farao durante le otto ore di interrogatorio nel corso del processo Stige che si sta celebrando davanti al collegio penale del Tribunale di Crotone. Farao, figlio di Giuseppe Farao, capo del locale di Cirò, interrogato dal procuratore aggiunto della Dda, Vincenzo Luberto ha descritto le modalità con le quali la cosca aveva messo le mani su economia e politica. Ha raccontato anche il motivo per il quale nell’estate del 2008 in Lombardia venne ucciso il cognato, Cataldo Aloisio: “Mi è stato detto che il nostro sangue ce lo dobbiamo bere noi”.

Fonte Il Crotonese