“Non esistono vincoli sui ristori inviati dal Governo al Comune di Praia a Mare per fronteggiare l’emergenza Covid. Il sindaco Antonio Praticò inventa cavilli e non fornisce ai cittadini chiarezza su quelle somme”.

Il consigliere di minoranza di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, torna sulla vicenda che aveva sollevato giorni fa sulle somme inviate all’ente dallo Stato in forma di ristori Covid-19. La risposta del primo cittadino praiese, affidata a un documento pubblicato sulla pagina Facebook della Città di Praia a Mare, viene ritenuta del tutto fuori bersaglio.

“Nessuna insinuazione – precisa De Lorenzo –: ho solo chiesto di sapere con chiarezza come sono stati utilizzati quei soldi e perché non c’è traccia di aiuti alle imprese e ai cittadini”.

Il Comune di Praia a Mare ha ricevuto circa 1.100.000 euro in “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19” (Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34).

In merito, allora, De Lorenzo prova a fornire un chiarimento comprensibile, evitando quanto più è possibile il ricorso al linguaggio burocratico.

“Lo Stato – spiega il consigliere – ha trasferito a tutti i comuni d’Italia somme in diversi ambiti, ma soprattutto per compensare minori entrate a causa della pandemia.

Da Roma è stato deciso che per il 2020 Imu di immobili del settore turistico e Tosap non debbano essere pagate ed è stato previsto un ristoro per i comuni.

Queste somme non sono vincolate per nessun motivo. Infatti – aggiunge De Lorenzo – anche in tempi normali i comuni decidono liberamente come impiegare, anche per la spesa corrente, la propria quota dell’Imposta municipale unica o i ricavi dalle occupazioni di suolo.

Il ragionamento è simile per l’Imposta di soggiorno. È vero che queste somme sono vincolate alla creazione di servizi per il turismo, ma poi nella realtà vengono impiegate anche per marciapiedi e lampioni.

Infine, un ristoro è previsto anche per le cosiddette Funzioni fondamentali dei comuni. Ovvero soldi che lo Stato invia agli enti mettendo in conto che questi, sempre a causa del Covid, abbiano dovuto spendere di più per aiutare cittadini e imprese (!) o incassato di meno per via, ad esempio, di agevolazioni sulle tariffe (!).

Proprio quest’ultimo aspetto ho sollevato all’amministrazione comunale: gli aiuti ai cittadini di Praia a Mare sono consistiti unicamente in pacchi alimentari per le famiglie bisognose e neanche un euro per togliere qualche peso tributario alle imprese e ai contribuenti stessi”.

Secondo il consigliere Antonino De Lorenzo, inoltre, si tratta di somme che, tranne la Tassa sui rifiuti già determinata, non sono soggette a rendicontazione, ma a certificazione.

Lo prevede il D.M. del 04 novembre 2020 che indica la procedura che gli enti della Pa devono usare per dimostrare se hanno subito meno una crisi finanziaria a causa del Covid.

Entro il 30 aprile 2021 devono quindi certificare tutta una serie di informazioni tra cui anche i provvedimenti di aumento o riduzione di aliquote, tariffe e agevolazioni 2020 rispetto al 2019, comprese le agevolazioni specifiche per il Covid-19.

“Se vanno certificate anche le agevolazioni ai cittadini – dichiara quindi De Lorenzo –, non vedo l’impossibilità a stanziare aiuti o a ridurre le tariffe per i servizi che, come nel caso della Tari, sono stati erogati in maniera limitata a causa del lockdown.

Attendo con ansia questa certificazione – dichiara –, se non altro per verificare che questi ristori statali non vadano ingiustamente a sommarsi ai tributi pagati per intero dai cittadini e dalle imprese.

La verità è che non esistono altri vincoli, se non quello dettato da una chiara volontà politica di agire solo attraverso operazioni caritatevoli e non con azioni strutturali, oramai necessarie per ridurre nettamente una pressione fiscale insostenibile e che inizia ad essere un serio problema per la ripresa dell’economia locale. Com’è chiara la volontà di offendere la mia persona con insulti e facile ironia che ormai non fa neanche più sorridere.

Gli altri componenti della maggioranza dovrebbero informarsi meglio su aspetti così importanti per i cittadini e magari contrastare, anche internamente, questa gestione solitaria della cosa pubblica: la vera responsabilità è tutta loro”!