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Maxi piantagione a Cetraro, avrebbe fruttato tra i 200 e 300mila euro

di Michele Presta
COSENZA Ad insospettire i carabinieri della stazione di Guardia Piemontese erano le visite frequenti su un terreno impervio e che all’apparenza sembrava abbandonato. Di quei 4mila e 800metri quadrati di terreno di proprietà comunale in località Mancheio, Aldo Tripicchio e Santino Sbarra conoscevano ogni angolo. Lo utilizzavano per la coltivazione di canapa indiana e per questo adesso si trovano reclusi nel carcere di Paola in attesa del giudizio di convalida con l’accusa di produzione di sostanza stupefacenti

«L’area all’apparenza sembrava totalmente abbandonata, ma dentro abbiamo trovato delle coltivazioni organizzate in modo impeccabile» ha dichiarato il capitano Giordano Tognoni a capo della compagnia di Paola. Nel piccolo fazzoletto di terra le piantine di canapa ritrovate dai carabinieri erano nascoste dalla vegetazione. Ne hanno trovato di diverse dimensioni dai 50 centimetri ai due metri di altezza. Tra i fusti passava un sistema di irrigazione che non faceva mancare sostentamento alle piante. «Abbiamo individuato e distrutto le coltivazioni di canapa indiana grazie all’ottimo lavoro svolto dal comando stazione di Guardia Piemontese –ha sottolineato il comandante del reparto operativo Raffaele Giovinazzo-. Abbiamo lavorato in sinergia con la procura di Paola, con il procuratore Pierpaolo Bruni ed il sostituto Maria Francesca Cerchiara. Lo stesso abbiamo fatto con i colleghi dei carabinieri forestali e dopo giorni di osservazioni e indagini siamo riusciti a scovare la coltivazione e fermare subito i responsabili».
L’OPERAZIONE Nei documenti di indagine, i militari hanno appuntato tutti i movimenti dei coltivatori finiti agli arresti. Le ore in cui si recavano nella zona adibita alla piantagione, le strade ricavate tra gli arbusti, tutti i quantitativi. L’area era suddivisa in 9 apprezzamenti ed era provvista di impianto d’irrigazione alimentato da 3 autonomi invasi destinati alla raccolta delle acque piovane. 780 piante di canapa indiana sequestrate e poi distrutte che avrebbero fruttato tra i 70 e gli 80 chili di sostanza stupefacente per un guadagno illecito dal valore oscillante tra i 200 ed i 300 mila euro.

I due uomini individuati dai militari non hanno rapporti di parentela tra di loro. Aldo Tripicchio, 40 anni e Santino Sbarra, 28 hanno continuato agito indisturbati fino al blitz dei carabinieri della Compagnia di Paola, coadiuvati in fase esecutiva dagli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”. «Anche quando bisogna fermare poche persone il supporto di diversi reparti è sempre fondamentale – ha dichiarato il capitano Tognoni-. Dico questo perché nonostante siamo intervenuti in maniera fulminea mentre uno dei coltivatori è stato fermato e non ha opposto resistenza, l’altro si è dato alla fuga imboccando uno dei tanti sentieri che caratterizzano le colline cetraresi, spesso utilizzati solo dagli animali che pascolano nell’area. Le ricerche attivate contestualmente hanno consentito di stroncare poco dopo ogni sua velleità di fuga, mentre si allontanava dalla zona, transitando a bordo di un motorino privo di targa che adesso abbiamo messo sotto sequestro».

Fonte Corriere della Calabria