E’ stato arrestato in Svizzera il primo latitante ritenuto vicino alla ‘ndrangheta, dopo l’avvio il 24 giugno del progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), una strategia di attacco globale alla ‘ndrangheta fortemente voluta dall’Italia e personalmente sostenuta dal Prefetto Vittorio Rizzi, Direttore Centrale della Polizia Criminale.

Il progetto, patrocinato dall’Italia sotto l’egida dell’Interpol, rafforza la cooperazione internazionale di polizia con la Svizzera ed altri 9 Paesi di quattro continenti. Gli altri Paesi coinvolti sono l’Argentina, l’Australia, il Brasile, il Canada, la Colombia, la Francia, la Germania, gli Stati Uniti, e l’Uruguay. Il ricercato arrestato a Bienne (Canton Berna), dopo un breve periodo di latitanza è Roberto Pisano, 41 anni, che deve scontare un cumulo pene residue di 8 anni e 7 mesi, relativo a condanne passate per stupefacenti, minacce ed altro. Pisano in passato è stato denunciato e condannato ripetutamente per vari reati contro il patrimonio, nonché sottoposto a misure di prevenzione per la sua vicinanza alla criminalità organizzata del reggino, in particolare le cosche Piromalli-Molé di Gioia Tauro (RC). Le operazioni sono state coordinate dall’Ufficio Federale di Giustizia e dall’ Ufficio Federale di Polizia (FEDPOL), coadiuvati sul territorio dalla Polizia Cantonale di Berna.