Un pompiere paura non ha” aveva scritto qualche tempo fa sul suo profilo Facebook, Nino Candido, 32 anni, il vigile del fuoco morto stanotte nella terribile esplosione di Quargneto, vicino ad Alessandria insieme a due colleghi. Nino Candido era un ragazzo buono, generoso, responsabile e amava il suo lavoro. Dopo aver coronato il sogno di entrare nel corpo dei vigili del fuoco nel 2017, nel settembre del 2018 si era sposato con la sua amata Elena. Era un ragazzo pieno di vita, a cui piacevano i viaggi, i motori, gli animali. Stanotte ha perso la vita mentre era intento con i colleghi a domare le fiamme in una cascina. Sono morti tutti e tre in quello che sembra “un attentato studiato male”.

Nel cuore il Milan e una passione per i tatuaggi, che lo aveva indotto ad iscriversi alla tattoo Accademy art-Accademy per realizzarli da solo. Nella sua giovane vita non si era mai risparmiato, aveva imparato tanti mestieri e con grande gioia era riuscito a seguire le orme del papà Angelo, stimato vigile del fuoco del comando provinciale di Reggio Calabria. Antonio, Nino, come lo chiamavano gli amici, amava il suo lavoro ed era un ragazzo responsabile, disponibile e amato da tutti.

Quattro anni fa era scampato ad un grave incidente in motorino con la fidanzata di ritorno da San Lorenzo. La notizia della sua morte è subito rimbalzata sui social e lo sgomento e i messaggi di cordoglio e di tristezza sono tantissimi e c’è chi scrive: “Non dovevi morire così”.