In un’atmosfera di «silenzio complice e inganno», si sono consumati i terribili abusi ai danni dei piccoli fratelli di Paola, di soli due e tre anni. Così si esprime il giudice per le indagini preliminari, Carla D’Acunzo, nell’ordinanza di custodia cautelare emessa pochi giorni fa nei confronti di G.F., 33 anni, presunto esecutore materiale di questi veri e propri atti di violenza contro i figli della sua compagna.
La sua detenzione è il risultato dell’«efferatezza» delle sue azioni e del timore, evidenziato dal giudice, che la sua «mancanza di autocontrollo» possa portarlo a ripetere comportamenti aggressivi e violenti.
Così si giustificano le misure cautelari richieste dalla Procura per arrestarlo, già agli arresti domiciliari per un’inchiesta antidroga denominata “Affari di famiglia”.
Un clima di «omertà», come accennato; sin dal primo ricovero di uno dei bambini, avvenuto nel giorno di Natale, la madre e la nonna materna avrebbero cercato di deviare le indagini, attribuendo le gravi lesioni riscontrate dai medici a cadute accidentali o a comportamenti autolesionistici.
Le indagini, avviate dalla Procura di Paola, hanno rivelato un quadro ben più inquietante. È emerso che, dopo la separazione dal padre dei suoi figli, la madre ha iniziato a convivere con l’attuale indagato, e si sospetta che le ferite sui due minori siano il risultato di un’«educazione» severa che ha tentato di impartire loro.
Contro di lui ci sono le testimonianze del padre naturale e della nonna paterna dei bambini; il primo ha riferito di aver ascoltato la sua ex moglie lamentarsi delle botte ricevute sia da lei che dai bambini da parte del nuovo compagno. A questo si aggiunge un’intercettazione ambientale che coinvolge la nonna materna dei piccoli e il padre dell’indagato, in cui entrambi esprimono preoccupazione per l’impossibilità di giustificare in modo credibile la frattura a un braccio che ha portato a un nuovo ricovero di uno dei bambini. Pur non nominando esplicitamente G.F., per gli investigatori e per il gip, è quasi una prova schiacciante, soprattutto perché subito dopo la donna tenterà di attribuire la frattura a una caduta nella doccia durante il bagnetto.
Attualmente, sia lei che sua figlia sono indagate a piede libero, mentre G.F. si trova in cella, in attesa di affrontare l’interrogatorio di garanzia.