A dimostrazione della grande capacità pervasiva all’estero della ‘ndrangheta e della sua pericolosità sociale, si riporta un brano di una intercettazione in cui PELLE Domenico raccontava un aneddoto riguardante i fratelli “Civas” e “Zucchero” identificati STRANGIO Francesco e STRANGIO Sebastiano.

Costoro, durante una serata trascorsa all’interno di un night di Amsterdam (NL), avevano iniziato a sparare, generando la fuga di tutti gli avventori; proprio in quel momento, arrivava nel locale lo zio di PELLE Domenico, VOTTARI Santo, già latitante ed esponente dell’omonima famiglia, in compagnia di uno o più soggetti, il quale, riconoscendo i due fratelli e disapprovando il loro comportamento, aveva tranquillizzato il proprietario del locale promettendogli che sarebbero stati risarciti tutti i danni causati dai due STRANGIO:

…Sono entrati in un night bum, bum, bum, bum …incomp…tutti che scappano,  hanno cominciato a scappare anche loro… Come vanno per scappare nel …incomp… con questo pazzo che ancora ce l’aveva in mano… E voi cosa fate qua? Dice che appena li ha visti si è spaventato… Si è vergognato non spaventato, si è vergognato, torna indietro va dal proprietario vedi che domani sera vengono degli amici vedi che tutto pagato che pago io gli ha detto, è salito in macchina ed è corso via… Ha detto mio zio Santo, noi ci siamo vergognati”. Contestualmente, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di numerosi beni direttamente riconducibili a GIORGI Giovanni che verrà eseguito con il diretto concorso delle autorità tedesche…

In Italia verranno sequestrate 14 auto e 4 ciclomotori, quote societarie, diversi terreni, fabbricati e la villa di GIORGI Giovanni cl. 1966, sita a Bovalino (RC). In relazione all’investimento in Brüggen (D) presso il Ristorante LA PIAZZA 3 GASTRONOMIE Gmbh, GIORGI Giovanni diviene socio ufficiale della famiglia URSINI/JERINO’, quest’ultima rappresentata formalmente da JERINO Rocco, figlio di JERINO’ Domenico Antonio, a sua volta genero di URSINI Santa, entrambi destinatari, a diverso titolo, di un decreto di fermo nell’ambito dell’Operazione “TYPOGRAPHIC” della D.D.A. di Reggio Calabria per i reati di usura ed abusiva attività finanziaria, aggravati dal metodo mafioso. Proprio quest’ultima ha investito in prima persona il denaro nell’attività ed incontrato personalmente GIORGI Giovanni per discutere in merito al progetto imprenditoriale da lei finanziato e portato avanti dallo stesso GIORGI il quale si occupava di tutto, dall’allestimento del locale, al reperimento del personale, alla gestione delle pratiche amministrative, commerciali e bancarie.

Le indagini hanno permesso di appurare come all’investimento partecipano in maniera occulta anche i nipoti di GIORGI Giovanni, ROMEO Sebastiano e ROMEO Francesco Luca. La loro presenza nel ristorante è riscontrata in diverse intercettazioni così come il loro effettivo interesse nell’attività. Il percorso de LA PIAZZA 3 GASTRONOMIE Gmbh si è incrociato, dopo poco tempo, con quello del CAFE’ LA PIAZZA U.G., bar gelateria che viene costituito in posizione attigua al ristorante. Quest’ultimo investimento rappresenta uno spaccato significativo del ruolo rivestito dal GIORGI Giovanni per la criminalità organizzata calabrese. Nella gelateria, in cui GIORGI risulta in origine amministratore, lo stesso si occupa di tutto, e a lui tutti i soci occulti di volta in volta emersi si affidano, anche quando non sono del tutto d’accordo con le scelte da lui stesso fatte, come nel caso di MARANDO Giuseppe. Tale affidamento è probabilmente frutto della riconosciuta capacità di  GIORGI di celare la vera natura delle attività commerciali avviate dalla ‘ndrangheta, nonché l’attitudine ad effettuare truffe alle assicurazioni (con la possibilità quindi di ripulire ulteriormente l’illecito capitale investito attraverso la liquidazione dei sinistri), ma anche nella capacità di reperire soggetti da utilizzare quali prestanomi per le società.

Al riguardo, i citati COSTADURA Antonio Calogero e  ROMEO Domenico, su espresso mandato del GIORGI Giovanni, danneggiavano volontariamente il ristorante la Piazza 3 e l’adiacente gelateria di Brüggen, beni assicurati di cui GIORGI Giovanni era comproprietario (la Piazza 3), amministratore delegato e socio occulto (Cafè La Piazza), il tutto in modo che GIORGI presentasse alle Autorità di Polizia Tedesche una falsa denunzia di danneggiamento e così ottenesse un indebito risarcimento in denaro dalla società di assicurazione, da suddividere fra gli esecutori del danneggiamento, il GIORGI, il nipote ROMEO Sebastiano (socio occulto del ristorante) ed altri. In particolare, PELLE Domenico commentava l’attitudine truffaldina di GIORGI Giovanni (alias “Gianni da mamma”) (“Ragazzi vedete che imbro… Vedete che… Tu no… Tu lo conosci? Vedi che è un imbroglione… Un imbroglione che Dio ce ne li…”), spiegando il modus operandi del GIORGI in relazione all’apertura di ristoranti in Olanda secondo cui, una volta comprato il locale, GIORGI, dopo averci guadagnato, lo assicurava contro furto e incendio (“Apre il ristorante 60.000 (sessantamila) euro, se lo prende, se lo  paga,  se lo strapaga, contropaga,  lo assicura furto e incendio,  là come va?”) per poi proseguire con i danneggiamenti dolosi e l’incasso del risarcimento assicurativo (“Prende fuoco… Fuoco, un poco di fumo, 300.000 (trecentomila) euro di danni…”).

 

Fonte Iacchitè.com