Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della proprietà del Sottosopra Beach.

“Assembramenti selvaggi, assenza di permessi, tante sono le notizie che circolano sul web…
Qual é la nostra unica colpa? Quella di allietare le giornate dei nostri clienti, quella di far vivere loro ore spensierate, soprattutto dopo la traumatica esperienza invernale.
I fatti sono questi: su una spiaggia il cui acceso è difficile da controllare, poiché i perimetri dei lidi non possono essere delimitati materialmente, invitiamo un po’ di amici al nostro storico Aperitivo.
Arrivano tutti, amici e amici degli amici, con la speranza di lasciarsi alle spalle per un paio d’ore i brutti ricordi della pandemia.
A quel punto, noi, rispettosi di tutte le norme Anti- Covid, ci troviamo di fronte numerose persone,
disponiamo, oltre alle misure standard anche quelle straordinarie (dislocazione di transenne per aumentare le distanze, chiusura dell’ingresso principale).
Purtroppo come già accennato la gente continuava ad entrare dalla spiaggia creando l’assembramento.
I commenti riguardanti i permessi mancanti di cui tanto si parla (commenti che penalizzano la nostra pluridecennale attività costruita su enormi sacrifici) non erano permessi necessari per lo svolgimento di un semplice aperitivo, non necessari perché, non era nostra intenzione diventare “una discoteca a cielo aperto”, tant’è che la nostra discoteca, quella vera, quella in possesso di tutte le autorizzazioni, a causa delle vigenti disposizioni comunali, a nostro parere alquanto opinabili, è chiusa da più di un anno.
Questo è quanto.”

Questo è ciò che dichiara la proprietà del Sottosopra Beach in merito a quanto occorso sabato scorso al lido omonimo della discoteca, già chiusa da un anno.
Un aperitivo al tramonto in cui, la proprietà sostiene, si sono presentate forse più persone di quanto attese. Chiuse prontamente le porte, le persone accalcate fuori sono arrivate in pista accedendo dalla spiaggia libera.
Arrivati gli agenti di Polizia Locale, il vicesindaco e i militari dell’esercito, la maggior parte delle persone si è riversata sulla spiaggia.
Una decisione, quella di chiudere il lido per cinque giorni, non comunicata immediatamente, sostiene la proprietà che si trova a lasciare a casa il personale che vi lavora nella settimana centrale di agosto, quella in cui l’afflusso di persone è maggiore.
Sospese le attività del bar e del ristorante. Impossibile anche la vendita di una bottiglietta d’acqua ai clienti del lido che resta operativo.