IL PAESE DELL’EXTRA-ORDINEM

Riceviamo e Pubblichiamo

Sappiamo bene che è nelle possibilità di ogni primo cittadino emanare ordinanze sindacali in condizione di urgenza e necessità. In questi primi quattro mesi di governo, l’amministrazione Magorno non si è certo risparmiata nel farlo e – anzi – ha iniziato ad amministrare sulla nostra cittadina proprio a suon di atti straordinari e ordinanze.

Questo continuo utilizzo di provvedimenti extra-ordinem lascia intendere che a Diamante ci troviamo sempre davanti a situazioni straordinarie a cui non è possibile far fronte con i mezzi ordinari predisposti dall’ordinamento giuridico. O forse lascia trasparire l’eccessiva facilità con cui il sindaco Magorno impone la sua politica e i suoi punti di vista.

Quanto è sottile il filo che divide l’uso all’abuso delle ordinanze sindacali? È sempre legittimo fare uso di questi provvedimenti extra-ordinem?

Lo schema è sempre lo stesso, quasi un copia incolla: ogni provvedimento è mascherato come una misura necessaria e imprescindibile per garantire la sicurezza ai cittadini. E per chi non è d’accordo esiste una sola risposta da parte degli amministratori: quella di fare ricorso al TAR.

È davvero questo il tipo di Paese che vogliamo? Quello in cui si diffondere un’ordinanza immediatamente esecutiva pensando che chi non concorda possa solo fare ricorso?

Affrontiamo nella fattispecie l’ordinanza N.27

Nel valutarla si evince che il Sindaco è preoccupato per gli alunni e i genitori tanto da “ordinare” – nemmeno a dirlo, per ragioni di sicurezza – l’apertura dei cancelli dell’edificio scolastico.

Ma il problema vero intorno ai plessi scolastici di via Quasimodo è la viabilità. Come mai se la questione cruciale è solo questa, il Sindaco non decide di prendersi la responsabilità di risolvere quella che lui definisce la “difficile” gestione del transito su una strada in cui esiste un senso unico non rispettato? Per quanto ne sappiamo il divieto di transito, almeno nei momenti di entrata ed uscita della scuola, funziona pienamente grazie all’intervento della Polizia Locale.

Perché il sindaco piuttosto non dichiara, in orari prestabiliti, suolo pubblico l’ampio perimetro esterno alla scuola e recintato e predispone l’uso del personale comunale per vigilare anche sulla scuola stessa?

Pensiamo infatti al pericolo, in assenza di personale adeguato, che si potrebbe correre lasciando i cancelli aperti senza sorveglianza per circa 20 minuti prima dell’apertura della scuola: chiunque potrebbe entrare senza controllo nell’atrio dell’edificio e importunare alunni e personale scolastico.

Come in tutte le cose bisogna ritrovare il senso della proporzione. L’amministrazione Magorno invece, per ora, ha preferito demandare i problemi reali alla scuola con una presa di posizione che non gli compete, senza tentare di capire le vere necessità di genitori e alunni.

Senza considerare che il nostro Primo cittadino non ha davvero cercato di risolvere un altro dei problemi principali della scuola diamantese: la sosta non regolamentata dagli uffici comunali degli scuolabus che trasportano gli alunni, sui quali manca – per giunta – l’assistenza ai ragazzi, che sono lasciati senza controllo.

Problema di cui il consigliere Paglionico – in accordo con il Vicesindaco – si stava occupando proprio nelle ore in cui questa ennesima scellerata ordinanza veniva diffusa. Perchè chi davvero vive la scuola e non si chiude nella casa comunale sa che non esiste emergenza e preoccupazione per genitori o alunni lasciati alle presunte intemperie: quando piove la scuola è già aperta ed accogliente con gli studenti e i genitori.

Con la sua ordinanza, il nostro Primo Cittadino, ha solo delegittimato la scuola e le istituzioni scolastiche nella persona della DS. Non ha rispettato l’autonomia che spetta di diritto a un’istituzione come la scuola, basilare per la crescita e l’educazione dei ragazzi.
Negli ultimi tempi non è raro leggere sui giornali o ascoltare ai TG di quanto spesso alcuni genitori delegittimano la figura degli insegnanti. Portano loro poco rispetto, non ne comprendono il ruolo importante e fondamentale e spesso – invece di supportare le istituzioni scolastiche – danno ragione ai propri figli che si scagliano in malomodo contro gli educatori. E quando è un’autorità a prendere una posizione forte conto la DS, come bisogna comportarsi?

Riteniamo che l’intervento del Sindaco in questo caso implichi una ingerenza nell’autonomia dell’istituzione scolastica imponendo al Dirigente la sua volontà senza però dare un aiuto sostanziale.

Certamente il Sindaco può e deve rispondere alle emergenze locali, ma non può e non deve cedere alla tentazione di utilizzare i propri poteri di ordinanza ai fini di intervenire su problematiche che esulano dal suo naturale ambito di competenza.

Gruppo Consiliare
Diamante e Cirella #SiamoVoi