Di Ferdinando Gentile

Oggi è stata una giornata storica per Cosenza.
Gli avvoltoi mediatici erano già appollaiati per vedere nella nostra piazza negazionisti e no Mask. Niente di tutto questo.

Centinaia di cosentini uniti dalla rabbia verso un governo regionale di veri negazionisti che hanno negato la pandemia in tutti questi mesi, sprecando le risorse mandate dal governo e regalando ancora più potere agli amichetti della sanità privata. I Cosentini sono scesi in piazza contro un lockdown causato da Loiero, Scopelliti, Oliverio e quest’ulteriore giunta di affaristi e incapaci che hanno messo in ginocchio il nostro sistema sanitario. Siamo l’unica regione chiusa per incapacità del sistema sanitario e non per il numero di contagi.

Oggi in piazza la dignità dei calabresi e delle calabresi che mandano avanti questa regione, con il lavoro e i sacrifici oppure con il lavoro che vorrebbero e non trovano per l’incapacità dei nostri politici.
Parole d’ordine chiare, senza ambiguità. Requisite le cliniche dei boss della sanità privata cosi da rafforzare subito il nostro sistema sanitario e poi un piano straordinario di investimenti perché non è possibile partire perfino per curarsi. Non solo abbiamo il problema del covid ma come farà chi deve fare una visita oncologica? Aspetta da mesi una mammografia? Semplice per voi, basta pagare o partire! Basta!

Ci volete chiudere? E’ necessario chiudere? Bene. Questa volta non aspetteremo invano la cassa integrazione che non arriva mai, non lasceremo famiglie intere e centinaia di lavoratori e lavoratrici senza nessun ingresso. Il governo nazionale deve garantire un reddito per tutti coloro costretti a chiudere per salvaguardare la salute.

Il governo nazionale può scegliere se essere parte del problema o della soluzione. Nel secondo caso requisire cliniche private, investimenti straordinari per il nostro sistema sanitario e reddito universale.
Basta costringerci a scegliere se morire di fame o di virus.
Basta con questa classe politica di incapaci e corrotti al servizio della sanità privata.
Oggi i calabresi hanno rialzato la testa, ed è solo l’inizio.