Un patrimonio di circa 215 milioni di euro è stato confiscato dalla guardia di finanza del Comando provinciale di Reggio Calabria al noto imprenditore Alfonso Annunziata, 75 anni. Nei suoi confronti è stata applicata anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per la durata di tre anni con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o nella dimora abituale. La confisca riguarda il compendio aziendale di due imprese, le quote di quattro società di capitali e di una società di persone, 85 unità immobiliari, 46 rapporti finanziari personali e aziendali nonché denaro contante per quasi un milione di euro.

“Cuore imprenditoriale” dei Piromalli. Il provvedimento si fonda sulle risultanze acquisite a seguito dell’operazione “Bucefalo” condotta dai reparti della guardia di finanza, nell’ambito della quale, nel mese di marzo 2015, Alfonso Annunziata era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Reggio Calabria. Proprio in relazione a tali vicende, si stanno celebrando in questi giorni presso il Tribunale di Palmi le fasi finali del processo che vede l’imprenditore imputato in quanto ritenuto partecipe alle attività illecite di una cosca di ‘ndrangheta operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria. Secondo l’accusa Annunziata non sarebbe “un imprenditore vittima, non è stato e non è costretto a favorire la cosca. Al contrario, è un soggetto storicamente legato ai componenti di vertice della famiglia Piromalli”. Per gli inquirenti sarebbe dunque un soggetto intraneo che si presterebbe da oltre venti anni, “volontariamente e consapevolmente, al perseguimento degli scopi imprenditoriali ed economici della predetta cosca, così creando e sviluppando, nel tempo, solide cointeressenze economiche, accompagnate da ingenti investimenti commerciali nel territorio di Gioia Tauro (un esempio per tutti la realizzazione del parco commerciale Annunziata)”. L’imprenditore è quindi considerato partecipe della cosca, rappresentandone il “cuore imprenditoriale”.

Il patrimonio confiscato. Nel dettaglio, in esecuzione del decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria è stato confiscato ad Alfonso Annunziata e al suo nucleo familiare: l’intero patrimonio aziendale della ditta individuale Annunziata Alfonso, con sede legale a Gioia Tauro (RC) e unità locale a Vibo Valentia, sulla statale 18 – località Spoletino; l’intero patrimonio aziendale della Annunziata S.r.l., con sede legale a Gioia Tauro (RC), ivi incluso il noto centro commerciale “Annunziata” di Gioia Tauro (RC); quote societarie della Annunziata S.r.l., della ANNUNZIATA GROUP S.r.l., della S. S.p.A., della G. S. S.r.l., tutte con sede legale in Gioia Tauro (RC), e della C. A. DI A. A. & C S.n.c., con sede legale in San Giuseppe Vesuviano (NA); 85 beni immobili, tra ville, appartamenti, locali commerciali e terreni, siti nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Napoli; 46 rapporti finanziari personali o aziendali; denaro contante, per un importo pari a quasi un milione di euro