Opinioni Radio Digiesse

Apri e chiudi. Chiudi e apri. Chiudi. Apri. Chiudi. Sembra il ballo dell’estate invece sono le conseguenze di una insensata gestione estiva.
Facciamo un passo indietro, a marzo. Chiusi in casa per paura del “virus nell’aria”, fautori delle serrate anche laddove i contagi erano quasi inesistenti. A Maggio ci si accorge che bollette e affitti non si pagano con le attività chiuse, allora si chiede a gran voce la riapertura.
L’estate è allegra e spensierata, “non ce n’è coviddi” si sa. Allora apriamo tutto, anche le discoteche dove ballare a più di un metro di distanza fra persona e persona risulta, chiaramente, impossibile. Si dà la possibilità di aprire locali e attività paventandone la chiusura in qualsiasi momento; aprire sì ma adeguandosi alle norme, investendo sui dispositivi di sicurezza, facendo spese. Spese, non ripagate dai numeri che questa estate sono più bassi che mai. I turisti ci sono, ma non tanti quanti gli anni passati, sicuramente più di quanti gli operatori della filiera turistica si aspettavano di avere. E quando ci si lamenta che “non c’è gente” a chi diamo la colpa? Al Governo. Alle regioni. Ai sindaci. Al virus. Ognuno ha il capro espiatorio che più gli fa comodo.
Sta di fatto che al 15 di agosto, con la risalita dei contagi in molte regioni, ci si ri-adegua. Si chiude quello che era stato aperto e a chi ha speso soldi, chi ha fatto una programmazione, cosa si racconta? Forse che col senno di poi era meglio non aprire proprio. Era.
A chi ha la memoria corta, possiamo ricordare che quest’anno si parlava di turismo lento, turismo territoriale. Gli operatori si facevano forza: “Quest’anno dobbiamo accontentarci di lavora poco e bene”. E le discoteche? Discoteche sì ma con cene spettacolo, senza balli e senza assembramenti. Cosa ne è stato di quel progetto? A chi diamo la colpa? Ai gestori, ai governi, agli irresponsabili, al virus. Fate voi!