Di Francesca Lagatta

Dallo scorso 29 dicembre le sale operatorie dell’ospedale di Paola risultano chiuse per consentire i lavori di ristrutturazione e ammodernamento. I lavori riguardano anche il rifacimento di pavimenti e soffitti, ma soprattutto la messa in sicurezza dell’impianto elettrico. Nonostante i disagi arrecati, i lavori risultano necessari a seguito di precise disposizioni.

Com’è ormai noto, nell’autunno del 2017 (11, 16, 18 e 24 ottobre, 6 novembre) gli uomini dei Nas di Cosenza e dello Spisal di Catanzaro, a seguito di dettagliate denunce, si sono presentati a sorpresa nel nosocomio intitolato a San Francesco ispezionando ogni centimetro. Gli esiti dei controlli hanno messo in evidenza molteplici violazioni e persino carenze igienico sanitarie. Ma, per quanto assurdo possa sembrare, per mesi nessuno ne ha tenuto conto. Lo si evince nell’ultimo verbale di prescrizione redatto dagli operatori Spisal della Uoc di Cosenza, nel quale si precisa che a seguito del primo rapporto informativo stilato dai colleghi catanzaresi, la procura di Paola in data 23 luglio 2018 ha chiesto un’ulteriore ispezione delle sale operatorie, ma in data 31 luglio 2018, a seguito dei controlli «è emerso che nessun intervento è stato eseguito per eliminare le violazioni riscontrate nel predetto rapporto informativo».

Le prescrizioni

Ma cosa avevano riscontrato i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, unitamente agli ufficiali di Polizia Giudiziaria del Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro? Lo si legge nel verbale con cui l‘Uoc Prevenzione Igiene e Sicurezza nei luoghi di Lavoro di Cosenza impartisce al datore di lavoro Raffaele Mauro, nella sua qualità di direttore generale dell’Asp cosentina, le prescrizioni relative alle violazioni accertate negli accessi ispettivi.

 

Dal documento, lungo ben 11 pagine, si legge, tra le altre cose, che al momento dei controlli alla struttura ospedaliera manca il collaudo statico e il certificato di agibilità, fatta eccezione per il corpo di fabbrica monopiano con struttura prefabbricata per uffici amministrativi, tecnici e direzione sanitaria. Le facciate esterne e balconi sono deteriorati e lesionati in più punti con esposizione dell’armatura in ferro, con il conseguente rischio di caduta di calcinacci e delle mattonelle di copertura. La scala di emergenza, lato Fuscaldo, è in pessimo stato con muri scrostati e gradini rotti. Nel reparto di Anestesia, nello spogliatoio dei medici c’è un frigorifero per farmaci senza indicatore di temperatura, mentre nella cucina di piano il frigorifero è arrugginito. Il corridoio di collegamento tra il reparto operatorio ed Anestesia (V piano) è sporco, utilizzato in modo promiscuo per recipienti di rifiuti speciali a rischio infettivo, materiale per le pulizie ed armadietti, mentre ai quadri elettrici mancano le indicazione degli interruttori.

Nel reparto operatorio mancano poi le indicazioni dei parametri microclimatici, quali temperatura, umidità relativa, velocità dell’aria, numeri di ricambi d’aria e dei gradienti di pressione, il pavimento è deteriorato in più punti, alcuni carrelli per la movimentazione degli elettromedicali presentano punti di ruggine, mentre la sala sterilizzazione presenta cavi elettrici con fili a vista.

 

Nell‘Utic e ambulatori di cardiologia le degenze da 1 a 14 i bagni sono privi di copri wc e il piatto doccia sono ingombrati da materiali di ogni genere e contenitori per rifiuti pericolosi, il defibrillatore per le emergenze manca di una presa dedicata e pertanto il filo giace a terra con rischio di inciampo. Nella sala endoscopica i pannelli che ricoprono le pareti risultano macchiate o sporche a causa dell’umidità e le attrezzature portastrumenti sono obsolete ed arrugginite.

Le scale adiacenti la cucina del consultorio, indicate come via di fuga, non utilizzate (dichiarazione verbale del direttore sanitario) ma accessibili, sono sporche di escrementi di animali. Nel bagno della sala gessi lo scarico del lavabo sfocia direttamente nel water attraverso un tubo di plastica. Nel reparto di chirurgia generale, i termosifoni della guardiola degli infermieri sono vecchi e arrugginiti, così come quello nel bagno dei medici. Termosifoni arrugginiti anche nei bagni o nelle stanze n° 1-2, 3-4, 5-6, 7-8, 9-10, 18-19, 20-21, 24-25 e nel bagno del reparto. Nel deposito dei farmaci si nota l’uso improprio di contenitori per rifiuti speciali a rischio infettivo. Nel deposito dello sporco registrati sporcizia e disordine. Nel reparto di Medicina il wc è arrugginito e la cassetta della pulsantiera divelta. Al pronto soccorso l’idrante presente all’ingresso ha la verifica scaduta. Nell’infermeria e nello spogliatoio infermieri gli armadietti sono arrugginiti. Nell’unità operativa di patologia clinica, al piano terra, gli estintori sono liberi e non ancorati. Anche qui un idrante ha la verifica scaduta e anche qui, nella stanza epatologia, gli armadietti presentano punti di ruggine. Nell’area dedicata al confezionamento del sangue per il trasporto sono presenti attrezzature arrugginite. Sono altresì sporchi e vetusti: il locale del deposito dei rifiuti speciali sanitari, il locale gruppo spinta antincendio, il locale della centrale termica, il locale autoclave, illocale adiacente il locale autoclave, il locale adibito a magazzino deposito(ex lavanderia), e il locale centrale dell’acqua. Nel reparto farmacia la centralina antincendio ha l’indicatore che segnala il malfunzionamento. Nell’intera struttura non è presente il C.p.i., ossia, il certificato prevenzione incendi. Solo parzialmente il presidio è dotato di impianto di estinzione incendi, che tuttavia non risulta collegato ai reparti di Farmacia, Oncologia, Blocco Operatorio e Pronto Soccorso. Per gli ultimi due manca anche il sistema di rivelazione incendi.

 

Nel reparto operatorio manca la conformità dell’impianto di condizionamento e dell’impianto dei gas medicinali. Per l’impianto elettrico è presente il progetto relativo ai quadri generali e non a quello specifico di reparto. Manca la denuncia e la verifica di messa a terra. Nella postazione dell’ambulanza i cavi elettrici con percorso esterno si presentano rammendati e collegati a prese di alimentazione non a norma.

 

Fonte LaCnews24