Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha disposto l’annullamento dell’ordinanza, emessa dal Gip di Paola, degli arresti domiciliari nei confronti dei due presunti giovani autori della brutale rapina avvenuta a San Nicola Arcella il 22 giugno scorso. Il provvedimento è stato notificato oggi, giovedì 21 agosto. Vittime dell’episodio una donna e un uomo, che furono aggrediti e picchiati, prima del furto, mentre si stavano ritirando a casa, dopo una serata passata in discoteca. I giudici catanzaresi hanno accolto le argomentazioni dell’avvocato difensore, Francesco Liserre, convinto che ci sia stato un clamoroso scambio di persona.
I fatti
I presunti rapinatori, venivano riconosciuti anche per la loro autovettura utilizzata e venivano immediatamente denunciati a una pattuglia dei carabinieri che si trovava, in quei luoghi, in un giro di perlustrazione. Inoltre, le persone offese, oltre a sporgere la denuncia, riconoscevano, con assoluta certezza, unitamente ad altri amici, i presunti autori della rapina attraverso un’individuazione fotografica effettuata presso i carabinieri di Scalea. Il pubblico ministero, alla luce di questi plurimi e convergenti riscontri avvalorati, in particolar modo, dal riconoscimento fotografico effettuato dalle persone offese nei confronti dei presunti autori del gravissimo episodio delittuoso, chiedeva ed otteneva, dal gip, l’applicazione di un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dei giovani diamantesi che, tuttavia, si dichiaravano, da subito, assolutamente innocenti rispetto alle gravissime ipotesi accusatorie al loro carico.
La difesa
L’avvocato Liserre, convinto di trovarsi, purtroppo, di fronte a un clamoroso errore di persona, avviava un’articolata attività di indagini difensive che dimostravano, inequivocabilmente, l’assoluta estraneità dei suoi assistiti ai fatti delittuosi contestati. Pertanto, dopo due rigetti del gip di Paola alle istanze di revoca di misura cautelare avanzate dalla difesa, ieri, il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo pienamente tutte le argomentazioni illustrate dall’avvocato Liserre in favore dei propri assistiti, riconosceva la tanto invocata Giustizia, annullando l’ordinanza del GIP applicativa degli arresti domiciliari e disponendo l’immediata liberazione degli indagati, consacrando, pertanto, la loro assoluta innocenza.
































