
BELVEDERE MARITTIMO- «In risposta alle recenti dichiarazioni del gruppo consiliare FUTURA e alla comunicazione dell’Ente (https://www.pillamaro.it/politica/belvedere-marittimo-autovelox-in-consiglio-comunale-arnone-colleziona-lennesimo-rinvio-del-punto) ritengo necessario chiarire alcuni aspetti che sono stati distorti o omessi, rischiando di fuorviare l’opinione pubblica». A dichiararlo attraverso la propria pagina social è la consigliera comunale ex Impegno Comune, Emanuela Arnone. L’esponente locale di Forza Italia si è lasciata andare in un durissimo attacco al gruppo consiliare FUTURA. Un J’accuse a Martucci, Perrone e Greco che agita il dibattito politico a poche ore dal Santo Natale. Al centro delle schermaglie il punto dell’atuovelox. Ecco le sue dichiarazioni che riportiamo: «Il documento presentato in Consiglio non era una mozione “al buio”, come sostenuto da FUTURA, ma un atto istituzionale completo e depositato nei tempi, composto da: Interrogazione formale: domande sulla legittimità della riattivazione del Tutor, sull’eventuale nuova valutazione tecnica comparativa, sull’aggiornamento istruttorio ANAS, sull’esistenza di dati recenti di incidentalità e sulle ragioni dell’affidamento diretto senza considerare altri tratti più critici (es. “Tirreno – Ponte di Ferro”). Richiesta di accesso agli atti (Legge 241/1990, Prot. n. 28054 del 25/11/2025): relazioni tecniche, dati di incidentalità, Decreto Prefettizio, certificazione di omologazione, conformità al D.M. MIT 11/04/2024, verifica distanza minima di 1 km, perizie aggiornate e scambi con ANAS. Istanza di sospensione cautelativa: richiesta formale al Sindaco di sospendere l’iter di installazione per consentire una valutazione istruttoria completa. Mozione articolata su quattro punti (voto del Consiglio e impegno della Giunta). Sospensione temporanea in attesa di valutazione completa. Relazione tecnica comparativa sul tratto SS18 “Tirreno-Ponte di Ferro”. Valutazione dello spostamento del Tutor. misure complementari di sicurezza (semaforo pedonale, dispositivi luminosi, ecc..)
L’unica risposta dell’Ente è arrivata il giorno prima del Consiglio, senza documentazione e senza rispondere alle richieste specifiche. Si è limitata a dire che “il Tutor non si può spostare”. La mia richiesta non era uno spostamento arbitrario, ma una valutazione tecnica comparativa, come previsto dal D.M. MIT 11 aprile 2024. Proprio questa valutazione potrebbe giustificare il “non si può spostare”. Le rotatorie proposte non rispondono alla mozione: io ho chiesto interventi mirati per la sicurezza dei pedoni, soprattutto dei bambini, come semafori pedonali e segnaletica luminosa. Attribuirmi la volontà di spostare il Tutor “senza istruttoria” significa alterare il contenuto del mio atto». Arnone attacca anche la maggioranza di Governo guidata dal Sindaco Cascini: «Tra le anomalie della determina: Non una semplice riattivazione, ma una nuova gara Non si è trattato di riattivare il vecchio Tutor: è stata fatta una nuova gara e acquistato un nuovo dispositivo dopo il sequestro dei precedenti. In questi casi va applicata la normativa attuale (D.M. MIT 11 aprile 2024 e Decreto Dirigenziale MIT n. 305/2025), che richiede una nuova istruttoria, dati aggiornati sugli incidenti, verifica delle distanze e conformità tecnica. Nessuno di questi documenti è stato fornito. Decreto prefettizio superato e distanze non rispettate Il decreto prefettizio usato è vecchio di 8 anni e non può giustificare la scelta attuale. Per legge serve un nuovo decreto o un aggiornamento. Inoltre, la distanza tra il segnale e il Tutor dovrebbe essere di almeno 1 km, ma i rilievi mostrano solo 450 e 800 metri: il Tutor così installato non è conforme. Serve omologazione, non solo approvazione. La determina parla di dispositivi “approvati”, ma la Cassazione( Ordinanza n. 10505/2024) ha stabilito che serve l’omologazione per la validità delle multe. Senza omologazione, le sanzioni sono nulle e il Comune rischia ricorsi e danni economici. Basarsi su pareri amministrativi quando esiste una pronuncia della Suprema Corte significa esporsi a ricorsi, annullamenti e responsabilità erariali». Poi nuovamente un duro monito a Martucci, Greco e Perrone: «A FUTURA dico : avete commesso un errore istituzionale e giuridico. Dichiarazione di FUTURA: …..Il punto più critico della mozione è quello che impegna la Giunta a disporre la sospensione dell’installazione del dispositivo Tutor.
Proprio perché chiama direttamente in causa la Giunta, manca un elemento essenziale che il Consiglio ha il diritto – e il dovere – di pretendere: una chiara assunzione di responsabilità politica da parte della Giunta e della maggioranza che governa questo Comune. FUTURA sostiene che il Consiglio non potesse votare la sospensione perché mancavano risposte, m vua ignora un punto fondamentale: quelle risposte spettavano all’Amministrazione, non a chi esercita il controllo. Dire che il Consiglio non può chiedere una sospensione perché il dispositivo è “già installato” o c’è un appalto in corso significa stravolgere il ruolo degli organi dell’Ente. Il Consiglio comunale non è un organo notarile, ma l’organo di indirizzo politico-amministrativo e di controllo. Secondo il TUEL: Il Consiglio ha pieno potere di indirizzo politico-amministrativo. Può impegnare la Giunta con atti di indirizzo, mozioni e ordini del giorno. Non serve alcun “permesso preventivo” dell’Esecutivo. Può chiedere sospensioni, verifiche, istruttorie e relazioni, soprattutto in caso di dubbi sulla legittimità. La richiesta di sospensione non era simbolica, ma uno strumento cautelativo legittimo per consentire accertamenti di conformità normativa, una richiesta giuridicamente resa ancora più forte dal mancato invio della documentazione nei tempi, (come previsto dall’art 43 del TUEL)e dalle motivazioni evidenziate in Consiglio. Il vero rischio di danno erariale : se è vero che il blocco temporaneo del Tutor potrebbe causare un danno economico all’ente, il rischio è ancora più alto se non si sospende e si continuano a fare multe con un impianto non conforme. Se il Tutor non rispetta le regole (distanza minima di 1 km, omologazione, dati aggiornati), ogni multa può essere annullata e il Comune rischia di dover rimborsare tutto, comprese le spese legali. La sospensione è quindi una scelta di buon senso per evitare danni economici e responsabilità personali per gli amministratori In Consiglio ho spiegato chiaramente che: ci sono dubbi sulla regolarità della determina, la documentazione non è stata fornita, esistono rischi concreti di danno per l’Ente, il Consiglio ha il dovere di intervenire per tutelare legalità e sicurezza. Chiedere la sospensione è un atto legittimo e necessario per proteggere il Comune e i cittadini. Al contrario, il rinvio di questo punto richiesto da alcuni consiglieri – e da me non voluto – non risolve nulla e rischia di peggiorare la situazione: permette di prendere tempo senza affrontare il problema, lasciando attivo un impianto potenzialmente irregolare e aumentando il rischio di ricorsi e danni economici.
Solo una deliberazione chiara avrebbe obbligato l’Amministrazione a fornire i documenti e a fare chiarezza, mentre il rinvio favorisce chi vuole evitare il confronto e la trasparenza. DICHIARAZIONE DI FUTURA: …..Prima ancora di chiedere al Consiglio di esprimersi, è necessario sapere qual è l’indirizzo politico dell’Esecutivo su questa vicenda.
La Giunta ritiene corretto mantenere il Tutor nell’attuale collocazione? Intende valutarne lo spostamento? Ritiene necessario installare ulteriori dispositivi in altri tratti della SS 18? Senza una posizione esplicita della Giunta, il Consiglio è chiamato a discutere nel vuoto, a pronunciarsi su ipotesi e supposizioni, anziché su un indirizzo politico chiaro e definito. FUTURA ha preso un abbaglio: il problema non è l’assenza di un indirizzo politico della Giunta, che si è già espressa con la determina 572/2025 e la nuova gara per il Tutor. Il vero problema è che l’Amministrazione non ha fornito i documenti necessari. Se FUTURA avesse davvero a cuore l’interesse pubblico, avrebbe dovuto chiedere insieme a me la documentazione necessaria, invece di attaccare chi chiede trasparenza. Il Consiglio non discuteva nel vuoto: il vuoto è stato creato dalla mancanza di trasparenza dell’Ente. Non basta parlare di bene comune se, quando si può agire, si sceglie di voltare le spalle. Se fosse davvero la priorità, non si spiega perché FUTURA si è astenuta dal votare la ratifica di bilancio per l’entrata di fondi PNRR per l’assistenza ai disabili. Questi atti dovrebbero unire, non dividere: dire “no” o non assumersi la responsabilità di votare senza dialogo o giustificato motivo, ostacola solo la crescita della comunità. Al contrario, ho sostenuto la variazione di bilancio che prevede risorse per l’assistenza e ho chiesto un sostegno concreto per le associazioni che operano nel campo della disabilità, proponendo in particolare un aiuto al progetto Oasi e e l’inserimento di queste realtà in nuovi percorsi di supporto. Questa è la differenza: da una parte chi giustifica atti incompleti e tace sulla mancanza di documenti, arrivando ad astenersi anche su fondi destinati ai più fragili; dall’altra chi chiede trasparenza, rispetto delle regole e attenzione reale al sociale Il Consiglio non discuteva nel vuoto: quel vuoto è stato creato dalla mancata trasmissione degli atti, in violazione dei diritti dei consiglieri. La domanda resta semplice: se tutto è davvero regolare, perché i documenti richiesti non sono stati forniti?
A Belvedere Marittimo continuerò a chiedere risposte, atti e trasparenza, perché la legalità non è uno slogan e il Consiglio comunale non può essere usato come copertura. Idispositivi di velocità sono fatti per proteggere non per colpire. La sicurezza non si rinvia, si garantisce». Conclude Arnone. Si attende adesso una replica del gruppo di opposizione, in una polemica tutta interna ai banchi di minoranza.






























