Si estende l’indagine della Procura di Paola per quanto riguarda i casi di intossicazione da botulino che ha riguardato i clienti di un food truck sito sul Lungomare di viale Glauco a Diamante. L’inchiesta si allarga, oltre al titolare del truck, all’azienda produttrice delle cime di rapa sott’olio, l’alimento comune ingerito da chi ha accusato i sintomi di botulismo. Per quanto riguarda la morte del 52enne napoletano invece, l’inchiesta coinvolge alcuni operatori sanitari del Pronto Soccorso di una nota clinica della Riviera dei Cedri cui l’uomo si è rivolto subito dopo aver accusato i sintomi di disorientamento.
Intanto desta sospetti anche la morte improvvisa di una 45enne di Diamante, residente però a Praia a Mare. Secondo amici e familiari, la donna, deceduta mercoledì scorso 6 agosto nella Città dell’Isola, ha accusato malori simili a quelli dell’intossicazione da botulino ma, probabilmente, la morte improvvisa è stata ricondotta solo in un secondo momento ai casi emersi. Qualora la Procura dovesse approfondire l’indagine sulla morte della 45enne si renderà necessaria la riesumazione del cadavere dopo che nel pomeriggio di giovedì 7 agosto si sono svolti i funerali.
Sempre, in mattinata, presso la Procura di Paola è stato ascoltato dai magistrati il titolare del food truck. L’uomo è difeso dall’avvocato Francesco Liserre. L’interrogatorio è durato più di un’ora e mezza. Al momento i capi d’imputazione che pendono sull’ambulante sono somministrazione di sostanze nocive; delitti colposi contro la salute pubblica; omicidio colposo e lesioni colpose.
Il sindaco di Diamante, Achille Ordine, ha annunciato una diretta Facebook per le ore 19:00 di venerdì 8 agosto. Ad una iniziale nota in cui si chiedeva di non alimentare allarmismi ha fatto seguito la nota del gruppo consiliare di opposizione “Liberamente” in cui si invita a non sottovalutare i sintomi e prestare la “massima attenzione alla sintomatologia neurologica per coloro i quali hanno consumato cibi (nel caso specifico broccoli) a rischio botulino”.
La Procura della Repubblica di Paola ha rinunciato ad effettuare il sequestro, su tutto il territorio nazionale, di un prodotto commerciale per stabilire eventuali contaminazioni da botulino che sarebbero all’origine delle intossicazioni verificatesi nel cosentino.
Il provvedimento, disposto stamani, è stato poi revocato perché, secondo quanto si è appreso, la Procura ritiene che il problema non sia nel prodotto in se ma nella somministrazione. Una decisione scaturita, probabilmente, dai primi esami effettuati anche dall’Asp su tutti gli alimenti trovati nel food tracker a Diamante al quale si sono rivolte le persone poi intossicate.
«L’Ospedale Annunziata di Cosenza ha risposto tempestivamente alla criticità e la rete ha funzionato. Al momento ci sono dodici pazienti ricoverati, tutti in prognosi riservata e due presentano un quadro clinico più severo. Ci siamo immediatamente attivati per reperire le fiale anti botulino e siamo soddisfatti del lavoro svolto che dimostra la validità del servizio pubblico». Lo ha detto il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar.Dei 12 pazienti, nove sono ricoverati in rianimazione e tre in pronto soccorso. Al momento, cinque fiale sono state iniettate e quattro restano di scorta.
































