“Sono entrato in contrasto con l’Assessore Mantuano con il quale c’erano divergenze sui principali appalti: non c’era più unanimità sulla strategia d’attacco da me adottata e l’unica strada da imboccare era quella di andare via, anche perché il sindaco ha deciso di non revocare alcun incarico. Avevo scelto la via della compostezza e del silenzio perché non mi sembrava il caso di alimentare ulteriori polemiche rispetto a quelle che stanno caratterizzando gli ultimi mesi di governo comunale. Se si considera, infatti, che a distanza di tutto questo tempo non si è ancora riusciti a dar vita alla nuova giunta, evidentemente ci saranno problemi ulteriori rispetto a quelli che hanno portato alle dimissioni del sottoscritto. Considerato, poi, che il sindaco ha chiaramente invitato pubblicamente il sottoscritto, recentemente, a intervenire per spiegare alla cittadinanza quali sono i motivi alla base delle mie dimissioni, allora mi vedo costretto a fare chiarezza in modo definitivo.
Per diversi mesi ho subito pressioni politiche verosimilmente per costringermi ad andare via. In virtù di ciò, nel momento in cui si rendeva necessario adottare provvedimenti importanti, non avevo più quel necessario sostegno garantitomi nei primi anni di gestione della cosa pubblica. Sono quindi entrato in contrasto con l’assessore Mantuano perché ritengo che nella gestione del contratto di appalto dei rifiuti, ma anche in riferimento a quello idrico, si può e si deve fare ancora di più a favore del Municipio e dei cittadini. Il contratto di appalto con Ecologia Oggi, ad esempio, è parametrato su una raccolta di 9100 tonnellate di rifiuti all’anno, mentre il dato assestato è di 6200 tonnellate annuali.
Appare evidente, quindi, una sorta di sovrastima del contratto in riferimento alla quale si dovrebbero trovare modi e tempi per rimodulare il servizio, da ottimizzare soprattutto alla luce dei dati aggiornati. Peraltro, a distanza di anni dall’entrata in vigore del contratto stesso, la prevista isola ecologica non è stata ancora realizzata né è stata avviata la raccolta degli olii esausti. Anomalie riguardano, inoltre, la gestione del servizio idrico, per la quale ho più volte sollecitato interventi per capire dove si perdono circa 3 milioni di mc di acqua. Ai quei consiglieri comunali che mi hanno chiesto a quali condizioni sarei tornato indietro, ho detto che si rendeva necessario un ricambio nella gestione di questo assessorato. Esponenti della maggioranza, come ho letto sul Quotidiano, hanno poi chiesto un azzeramento di Giunta, e siccome questo non è avvenuto è evidente che io non sarei dovuto ritornare indietro.
Ma la contrapposizione è emersa anche con il consigliere Pino D’Andrea che in più occasioni ha dimostrato chiaramente che fra me e Mantuano sceglieva quest’ultimo.
Tra l’altro, nel corso di una riunione di maggioranza relativa al prossimo bilancio di previsione, attesa l’emergenza covid e la possibilità che alcune risorse non venissero incassate, avevo proposto di non attendere i provvedimenti del governo, ma di attivarci
come Comune perché secondo i miei calcoli una parte delle somme ottenute dal Ministero, una volta pagati tutti i debiti, resterà nella disponibilità dell’Amministrazione. È chiaro che un diverso impiego di queste somme, è una operazione che richiede anche il coinvolgimento della minoranza, da gestire quindi in maniera condivisa. Tuttavia, sia il sindaco sia il consigliere D’Andrea, nel corso della medesima riunione di maggioranza, hanno risposto picche”

Antonio Cassano, ex Vicesindaco del comune di Paola