Si avvia alla conclusione il processo Katarion, incentrato su una presunta associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, riconducibile alla cosca Muto di Cetraro. Dopo le richieste di condanna formulate dalla Dda di Catanzaro, il dibattimento entra nella fase finale con le ultime discussioni delle difese prima della sentenza.
L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro, avrebbe delineato un presunto sistema di traffico di droga che avrebbe interessato diverse località del Tirreno cosentino, tra cui Cetraro, Diamante, Scalea e Buonvicino. Le indagini avrebbero evidenziato il coinvolgimento di numerosi soggetti in un’organizzazione che, secondo l’accusa, avrebbe operato in modo strutturato e con una suddivisione gerarchica dei ruoli.
Secondo la ricostruzione investigativa, le attività illecite contestate agli imputati comprenderebbero non solo lo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche episodi di estorsione e detenzione illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso. Il presunto legame con la cosca Muto, secondo gli inquirenti, avrebbe garantito all’organizzazione una forte influenza sul territorio e la possibilità di gestire le piazze di spaccio con un controllo capillare. Durante la requisitoria, la Dda ha avanzato richieste di condanna per i principali imputati del processo Katarion, con pene che vanno dai 4 ai 24 anni di reclusione.
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