Nella mattinata di ieri, a Cittadella del Capo, frazione di Bonifati, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Paola, coadiuvati dal Reparto Cinofili della Questura di Vibo Valentia, a seguito di una perquisizione domiciliare presso una abitazione sospettata di essere utilizzata come base per la preparazione ed il confezionamento della droga, ha tratto in arresto in flagranza di reato M.Q., 28 anni, e G.M.A., 24 anni, perchè, in concorso tra loro, detenevano illecitamente, con finalità di vendita a terzi, sostanze stupefacenti (99,27 grammi di cocaina e 21,05 di marijuana) nonché, senza averne fatto denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza, numerose munizioni per armi da fuoco (5 cartucce per pistola calibro 7,65 e 50 cartucce per calibro 38).

Nel corso dell’operazione di Polizia sono stati sequestrati anche tre bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e diverse sostanze da taglio, elementi tipici dell’organizzazione del piccolo spaccio, nonché i telefoni cellulari smartphone rinvenuti nella disponibilità degli indagati ed in uso agli stessi. Su richiesta del Pubblico Ministero Vincenzo Scardi, gli arrestati sono stati sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcereM.Q., difeso dall’Avvocato Emilio Enzo Quintieri presso la Casa Circondariale di Paola e G.M.A., difesa dall’Avvocato Simona Socievole, presso la Casa Circondariale di Castrovillari.

Il Pubblico Ministero ha chiesto la convalida dell’arresto, eseguito dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Paola, e il Giudice per le Indagini Preliminari Carla D’Acunzo ha fissato per domani, 12 dicembre, l’udienza per decidere sulla richiesta di convalida degli arresti e sull’applicazione della misura cautelare. Per l’uomo, l’udienza si terrà presso la Casa Circondariale di Paola ove si trova cautelato mentre per la donna, il Giudice ha fissato l’udienza presso il Tribunale di Paola disponendo la traduzione dell’arrestata da parte della Polizia Penitenziaria.

Si ricorda che entrambi gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna.

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