Partiamo da quello, che dovrebbe essere sicuro: L’Ospedale di Cetraro ormai avamposto del Tirreno cosentino per i sospetti casi di Covid 19 che arrivano dal comprensorio. Dopo l’accorpamento dei reparti di Medicina e Chirurgia, negli spazi precedentemente occupati da Medicina e Lungodegenza, è stato allestito il “reparto Covid 19”, nel quale sono già operativi sei posti letto di terapia intensiva. Sembrerebbe una buona notizia per il territorio, soprattutto se si pensa che al “San Francesco” Di Paola, saranno ben 4 i posti per la terapia intensiva. 10 posti (almeno) sul tirreno cosentino per fronteggiare l’emergenza Covid19. Ci sarebbe da essere felici, vero?

Ma, come accade quasi sempre in queste situazioni, dato che purtroppo, al lavoro estenuante dei medici fa da contraltare, la politica, ecco che ritornano la polemiche. Stando a quanto riportato dalle testate regionali: Ci sarebbero delle lamentele sull’idoneità dello Iannelli ad essere un centro covid19, paure tra il personale medico dovute proprio a queste presunte mancanze, e qualcuno, avrebbe paventato la possibilità dell’arrivo dell’autorità giudiziaria nel presidio cetrarese. Tra le molteplici reazioni, vogliamo riportare, quella del direttore dello Spoke, Vincenzo Cesareo “Ben vengano le cosiddette autorità. Sarà il modo per dimostrare quanto di basso livello siano le persone che procurano allarme sociale senza sapere di cosa parlano. Questi ignoranti, e mi fermo qua, non conoscono la differenza tra aerazione e pressione negativa. Infatti la aerazione dei locali non si discute neanche, mentre per certe patologie, come ad esempio la malaria, vanno individuate stanze a pressione negativa ove svolgere l’attività. Quando impareranno queste semplici cose, tali soloni, sarà sempre troppo tardi. A riguardo, poi, della sicurezza per operatori e pazienti, sono stati individuati e realizzati percorsi di sicurezza dedicati. Ricordo a tutti, infine, che questa è una guerra dove non si può andare troppo per il sottile”