“Quello che stiamo vivendo è un momento storico per la nostra comunità, dopo circa 80 anni c’è la possibilità di ridisegnare il futuro del nostro territorio.
Premesso che lo scopo principe di un amministratore pubblico è quello della tutela di fini di pubblica utilità e tralasciando il discorso sulla distribuzione delle percentuali delle acque, in alcuni punti ho delle riserve, sono convinto che la libera concorrenza, porterà notevoli benefici ed un ampliamento anche dell’offerta termale all’utenza, oltre che un sostanziale sviluppo di diverse realtà, anche medio-piccole, che prima non avevano accesso all’utilizzo delle acque.
La preoccupazione è certamente data dal tema del lavoro, ed è proprio per questo, chiedo a chi di competenza azione concrete, che vadano nella direzione di tutelare e garantire i lavoratori senza lasciare nessuno indietro. Per tale ragione, chiedo di valutare la fattibilità di inserire una clausola ad hoc nel bando, che vada a garantire la continuità lavorativa dei dipendenti stagionali assunti dal precendete concessionario.
Un’altra considerazione che vorrei portare al centro del dibattito, riguarda la possibilità di far assumere al nuovo concessionario personale prevalentemente e prioritariamente dei comuni di Acquappesa e Guardia.
L’auspicio è che per la redazione del bando ci si affidi ad un team di esperti, che sia in grado di soddisfare le esigenze e le necessità della stazione appaltante, valutando anche la possibilità di utulizzare innovativi e convenienti strumenti messi a disposizione del codice dei contratti come il partenariato pubblico-privato.
È fondamentale per la buona riuscita della gara, che si faccia una seria e approfondita consultazione di mercato preliminare ad ampio raggio volta ad informare e far conoscere l’opportunità a quanti più operatori economici possibili.
È importante, inoltre, che ci sia un coinvolgimento ed una partecipazione dei soggetti interessati, e mi riferisco anche ad associazioni, partiti, ma soprattutto ai cittadini.
Mi trovo, invece, in disaccordo con il regolamento che riguarda il servizio associato tra i dui comunità. La ragione risiede nel fatto che la potestà amministrativa del compendio termale è del comune di Acquappesa.
Penso che l’unica soluzione definitiva, se si vogliono accorpare servizi e si vogliono perseguire i principi di efficienza, efficacia ed economicità nonché il buon andamento dell’azione amministrativa, sia la fusione dei comuni.
Capisco bene che il cambiamento può generare ansie e dubbi, ma questo non può fermare il processo di sviluppo che merita il nostro territorio e che i cittadini, i veri proprietari delle acque, aspettano e sperano ormai da anni”.

Antonio Sacco, consigliere comunale di minoranza.