Domenico Tallini, eletto con Forza Italia, è il nuovo presidente del consiglio regionale della Calabria. Il forzista passa con 20 preferenze alla terza votazione. Due fumate nere prima dell’elezione (Quattro voti per Baldo Esposito) durante il primo consiglio regionale, presieduto, da Pippo Callipo, quale candidato anziano. Scoppia la polemica.

È rimasto, infatti inascoltato l’appello del presidente della commissione parlamentare antimafia, Sen. Nicola Morra:

«Voglio ricordare: risultano impresentabili quei candidati che – sia relativamente alla Legge Severino, sia relativamente al codice di autoregolamentazione della Commissione Parlamentare Antimafia – si trovino in posizioni giuridicamente tanto rilevanti da suggerire ai partiti a non candidarli».

«A pochi giorni dal voto dalle ultime elezioni regionali tenutesi in Calabria ed Emilia Romagna in qualità di Presidente della Commissione parlamentare antimafia – prosegue Morra -, ho reso pubblici i nominativi dei cosiddetti “impresentabili” tra cui, appunto, il candidato di Forza Italia Domenico Tallini. La legge non impediva e non impedisce a costoro di candidarsi o di essere eletti, ma la politica avrebbe avuto l’obbligo morale di offrire ai cittadini il meglio anziché degli “impresentabili”»

«Chiedo: può il Consiglio regionale calabrese, con buona pace della Presidente della giunta Santelli (ex vicepresidente dell’Antimafia che ha condiviso ed approvato il codice per gli impresentabili), pensare di eleggere il Consigliere Tallini, “impresentabile” che potrebbe subire gli effetti della legge Severino?»

«Nel rispetto della legge, chiedo alla Presidente Santelli di tutelare i calabresi da ulteriori perdite di tempo. Non possiamo permetterci di eleggere un Presidente del Consiglio regionale già “impresentabile” col rischio di rimanerne orfani in tempi brevi sfociando in una naturale improduttività»