Ci sono due espressioni che ritornano nei commenti che alcuni sostenitori dell’attuale maggioranza consiliare di Scalea rivolgono alle opposizioni: “lasciateli lavorare perché sono nuovi”; “cercate di fare un’opposizione costruttiva”. Benché il più delle volte provengano da parti più o meno interessate, entrambe le espressioni meritano qualche riflessione.
L’invito a lasciar lavorare qualcuno presuppone che l’invitato abbia il potere di negare quel lavoro, e nel caso dei gruppi consiliari di minoranza non è così, perché la contrapposta maggioranza ha mezzi e numeri per operare in assoluta autonomia, a prescindere da quello che facciano o dicano le opposizioni. Il motivo dell’invito, il fatto che gli amministratori siano nuovi, non costituirebbe in ogni caso una giustificazione di eventuali difetti di operatività, perché le responsabilità amministrative sono sempre uguali a prescindere dall’esperienza degli amministratori, e bisogna in ogni caso farvi fronte.
L’invito a fare opposizione costruttiva è anch’esso pretestuoso, anche perché ricorre spesso nell’esatto momento in cui le opposizioni manifestano le proprie opinioni. Del resto, da che mondo è mondo, nessun sostenitore delle maggioranze usa lamentarsi del silenzio delle opposizioni, preferendosi, da quel punto di vista, attribuire valore costruttivo alla silenziosa e supina accettazione di tutto ciò che si compie nel palazzo.
E così è capitato di sentir ripetere questo invito finanche nel momento in cui le opposizioni hanno denunciato i difetti di qualche lavoro già annunciato alla stampa come compiuto ma che, alla prova dei fatti, faceva evidentemente molta acqua, col risultato di ottenere una pronta riparazione ed una soluzione positiva per la collettività. Opposizione costruttiva per definizione, si direbbe, ma il gioco delle parti vuole che non tutti la pensino così. Stesso dicasi per l’attività di controllo sugli atti, che è il cuore di una opposizione costruttiva, il cui dovere fondamentale è quello di consentire alla collettività di osservare l’operato delle maggioranze in controluce, per individuarne eventuali mancanze o contraddizioni. D’altronde è risaputo, se c’è un modo per le opposizioni di non essere costruttive, questo è dato dall’appiattimento sull’operato della maggioranza, talvolta anche comodo e vantaggioso, ma dannoso per la collettività e la politica.
Ma ciò che preme evidenziare è soprattutto un’altra cosa: comunque la si voglia intendere, per quanto importante e nobile sia l’operato di una opposizione costruttiva, ciò che conta ed interessa è che ad essere costruttiva sia soprattutto la maggioranza, che nell’esercizio dei propri compiti gestisce autonomamente enormi risorse pubbliche ed ha i mezzi ed i poteri per decidere la politiche piccole e grandi di una realtà, così come ha il dovere di rendere conto alla cittadinanza del proprio operato. Si, perché il compito di rendere trasparente l’attività amministrativa non spetta solo alle opposizioni ma spetta soprattutto alla maggioranza, che avrebbe il dovere di informare i cittadini su tutto, dall’inizio alla fine. E così, se per esempio si è annunciata a mezzo stampa la presentazione di una richiesta di finanziamento di un progetto di videosorveglianza destinato alle zone interessate da fenomeni mafiosi, sarebbe cosa buona e giusta dar conto anche dell’esito di quella gara e spiegare, per esempio, perché un paese come Tortora si è piazzato in posizione n.265 ed ha ottenuto il finanziamento mentre Scalea si è piazzata in posizione n. 1114 e non ha ottenuto il finanziamento. A parte l’esito negativo della gara, sul quale occorre far chiarezza, qui si tratta anche di un modo di porsi di fronte ai cittadini, ai quali non si può riferire solo ciò che conviene.
Comunità è condivisione, essere costruttivi vuol dire essere consapevoli del percorso e dei suoi ostacoli, ed il dovere di operare in questo senso spetta soprattutto a chi ha in mano le redini del gioco.
Francesco Germano