“Avrei voluto scrivere, di un sorridente borgo, adagiato sulle curve di una serafica collina, a cui fa da splendida cornice il mare e mi ritrovo invece, a condividere con voi, un misto di emozioni varie, che si alternano fra rabbia ed impotenza, amarezza e disinganno.
E’ stata la giornata dell’incertezza, quella di ieri, dello sgomento, dei perchè senza logica risposta, nei confronti di un terribile gesto, contro la nostra comunità, impregnato di viltà infinita.
Distruggere volontariamente, il parco veicoli del nostro paese, è stato un atto gravissimo ed ingiustificabile, commesso ai danni di ogni singolo cittadino e ciò che più mi rattrista è che, avete colpito la fascia più debole ed indifesa.
Che spiegazione daremo, ai nostri bambini, privati ingiustamente del loro scuolabus? Cosa diremo ai nostri anziani, che potevano avere un supporto ed un ausilio, nelle piccole cose quotidiane? Ogni veicolo e vettura, erano come è giusto che sia in ogni amministrazione, ad esclusivo servizio della collettività e per l’esercizio di funzioni pubbliche.
Con la fermezza che contraddistingue da sempre, le loro indagini, le forze dell’ordine, si stanno muovendo per far luce sulla vicenda, inoltre di concerto, ho provveduto a fare immediata richiesta al presidente della Regione , onorevole Iole Santelli, per una dotazione finanziaria congrua, atta al reintegro dei veicoli distrutti.
Oggi, siamo tutti indiscutibilmente feriti, delusi, sgomenti, non si può patteggiare con menti senza volto, ed è impossibile fronteggiare azioni vili, ordite nel buio di sporche coscienze, ed eseguite da mani senza cuore.
Se l’ignoranza può ottenebrare le menti e renderle cieche, sicuramente un briciolo di umanità e sentimento, dovrebbe prevalere su gesti tanto scellerati!
Se il vostro intento è stato quello di imporre la legge del più forte, sappiate invece che, fra esseri civili, non ci si scontra, piuttosto ci si confronta, in ambiti neutrali ed imparziali, perchè quando si agisce nel silenzio e si colpisce alle spalle, si tratta solo di stupida arroganza.
Noi siamo qui e uniti resteremo, in un coro di unanime condanna, perchè il nostro è un paese di gente onesta e rispettosa delle regole del vivere civile e ricordate che, “se è la giustizia che ci rende liberi, voi siete solo miseri servi del potere”.

Il sindaco, Alfredo Lucchesi