Il Movimento Civico “Praia bene comune” si propone da sempre l’instaurazione di un dialogo costruttivo sui temi di rilevanza politica del territorio, perché convinto che solo attraverso il confronto tra maggioranza, opposizione e forze politiche locali si possano individuare soluzioni che portino vantaggi a tutta la cittadinanza.
E’ in quest’ottica che oggi vi inviamo questa missiva che si propone di dare dei suggerimenti di modifica alla tanto discussa ordinanza n. 272 del 27/05/2020 avente in oggetto: “ misure contro la diffusione della malattia infettiva COVID-19 “.
In particolare ci preme sottolineare che, al netto di alcune proposte per noi non condivisibili perché riteniamo siano troppo squilibrate e limitative, rispetto al reale pericolo di diffusione del contagio nella nostra cittadina, siamo sostanzialmente d’accordo sul fatto che serva un’azione volta a regolarizzare i flussi turistici nel nostro paese, in modo da dare maggiore sicurezza alla cittadinanza e contrastare in maniera efficace l’evasione.
Detto questo però, entrando nel merito della sopra citata ordinanza, non vediamo il motivo di usare questo tipo di strumento per regolare un settore così delicato e di importanza vitale per l’economia del nostro paese.
Lei infatti nel titolo fa riferimento all’art 50 del D.Lgs 267/2000 in particolare al punto 5 che recita: “(…) “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal Sindaco, quale rappresentante della comunità locale”, nella stessa ordinanza, per giustificare lo stato di emergenza sanitaria nella nostra cittadina, viene testualmente scritto: “ considerato il reale e concreto rischio di emergenza sanitaria in cui si è venuto a trovare e si trova tutt’ora il comune di Praia a Mare che, alla data odierna ha già emesso ben 227 ordinanze di quarantena e che ha visto altresì, la presenza nel proprio territorio di UN CASO DI POSITIVITÀ’ accertata al Covid-19, ORMAI RISOLTO”.
Ora, essendo evidente che le ordinanze di quarantena sono delle misure precauzionali che nulla hanno a che vedere con la diffusione del virus, prova ne è che delle 227 persone da lei citate, gli effettivamente positivi al COVID-19 allo stato attuale risultano essere 0 (ZERO) e che, l’unica persona risultata positiva, caso tra l’altro come lei stesso scrive, ormai risolto, proveniva da fuori ed è arrivata a Praia a Mare con evidenti sintomi, non riteniamo giusto considerare nella nostra cittadina uno stato di emergenza tale da giustificare un’ordinanza contingibile e urgente. Riteniamo opportuno invece la stipula di un regolamento che definisca in maniera definitiva il problema degli affitti delle seconde case, partendo magari da quanto di buono è stato scritto nella citata ordinanza, ma previo dialogo e concertazione con i consiglieri di maggioranza e minoranza e i cittadini direttamente interessati dal regolamento (Proprietari di case, titolari di strutture ricettive). In quest’ottica e nella speranza che si voglia cambiare modus operandi per il bene comune, passando dall’imposizione alla concertazione, ci permettiamo di suggerire le seguenti modifiche:
1) ridurre l’obbligo di comunicazione da 10/15 giorni a 3 giorni in caso di comunicazione tramite PEC
2) aggiungere oltre al nucleo familiare, persone effettivamente conviventi, in modo tale da non escludere le coppie di fatto, le badanti le colf e tutte quelle persone che, pur vivendo nella stessa abitazione non risultano appartenenti al nucleo familiare
3) abolire il limite perentorio di tre persone dello stesso nucleo famigliare, per la concessione in comodato delle “seconde case” sostituendolo con un limite dato dal rapporto persone/mq che risulterebbe essere più equo e bilanciato (un appartamento di 100mq non può avere le stesse limitazioni di uno da 50mq
4) abolire l’obbligo da parte dei proprietari, degli affittuari e degli albergatori e delle altre tipologie di strutture ricettive da lei citate, dei test sierologici rapidi per il Covid-19 in quanto tali test vanno fatti in ambienti decontaminati alla presenza di personale medico, non certo da un cameriere in una stanza d’albergo. Anzi suggeriamo che sia il comune a mettere a disposizione test, personale e luogo idoneo per poter effettuare tali test su segnalazione del proprietario della struttura ricettiva
Questi sono solo pochi suggerimenti ma ribadiamo che tali regolamentazioni devono essere fatte di concerto con le parti interessati, sentito il parere dei consiglieri di maggioranza e opposizione.
Una copia di questa lettera sarà inviata per conoscenza al gruppo “Noi per Praia” al consigliere autonomo De Lorenzo e sarà messa a disposizione di tutti i cittadini interessati.
Sperando che tale proposta non venga cestinata come le precedenti, fiduciosi che ci concederete l’apertura di un dialogo su un tema così importante, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.