Radio Digiesse, emittente storica dell’Alto Tirreno Cosentino, ha pubblicato una lettera inviata da Leonardo Lasala, professionista napoletano che da 42 anni trascorre il periodo estivo nel comune tirrenico di Tortora. “Ho sempre considerato Tortora la mia seconda casa. Mi hanno fatto male le immagini del nubifragio del 13 ottobre scorso, ma ancora di più mi ha ferito un certo menefreghismo delle istituzioni. Bisogna reagire e lanciare un segnale alla Regione Calabria. – conclude Lasala – Resto a disposizione dell’amministrazione comunale. Penso che tanti come me non si tireranno indietro”.

La lettera di Leonardo Lasala

Gentile Direttore,
innanzitutto mi complimento per il lavoro di Radio Digiesse sempre attenta alle evoluzioni del territorio e della Comunità.  Proprio attraverso la Sua testata giornalistica e successivamente attraverso i social ho appreso che nel Comune di Tortora, a me da sempre caro, si lotta quotidianamente contro i fenomeni atmosferici che in particolare dal giorno 13 ottobre mettono a rischio il Centro Storico ed il quotidiano di tutti i cittadini della zona montuosa e della marina.
Con altrettanta meraviglia, ho appreso che la Regione Calabria ad oggi, sembrerebbe non intervenire a supporto della cittadinanza, nonostante l’evidente stato di difficoltà che si verifica ad ogni fenomeno atmosferico avverso. 
Io sono campano e ricordo bene il disastro di Sarno, dove nel maggio di qualche anno fa, una coltre di fango invase una parte della cittadina con diversi morti. È ancora vivo lo stato di terrore che ancora oggi i cittadini di Sarno hanno quando  le condizioni atmosferiche divengono avverse.

Sono pienamente consapevole che governare una regione è complicato, stretti tra problemi di deficit di bilancio e astruse normative che rendono ogni giorno più forte un disagio tutto italiano che è quello della burocrazia. Dunque comprendo come i tempi di intervento non possano seguire la logica dell’immediatezza. Tuttavia oggi siamo al 19 novembre ed a quasi un mese di distanza da quel disastro, che solo per puro caso non ha mietuto vittime innocenti, si “naviga a vista” , in attesa di non so quale disposizione che rassicuri i cittadini sulla loro comunità. Le autorità cittadine stanno facendo l’impossibile. La Protezione Civile locale è impegnata quotidianamente nel presidio del territorio, ma occorre fare di più.
Mi si contenta di precisare che in queste occasioni non esiste visione politica che può dividere la Comunità. Occorre che in maniera compatta si rappresenti alle Istituzioni regionali e nazionali come stanno venendo a mancare tutte le regole che devono disciplinare l’appartenenza ad uno Stato da parte di un territorio.  Io credo nel valore dell’impegno civico e dunque mi permetto di proporre alla Comunità tutta (residenti e non residenti) l’organizzazione di una fiaccolata silenziosa e pacifica, che ricordi al Presidente Occhiuto ed al Presidente del Consiglio dei Ministri  On. Meloni la necessità di un intervento straordinario ed immediato.

L’attenzione dei media in questi casi può fare ancora la differenza nel determinare il livello di priorità delle Istituzioni.  La Comunità deve far sentire la Sua voce e deve chiedere a voce alta ed in maniera pacifica, l’immediato intervento dello Stato.
Come non residente sono pronto a partecipare all’iniziativa, coinvolgendo altri non residenti che hanno investito a Tortora e che dunque sono parte integrande della Comunità,  fermamente convinto che ogni voce in più può essere utile ad evidenziare il disagio di tutta la Comunità.  Tortora deve essere la priorità e non può essere abbandonata al suo destino.