Di Martino Ciano (Radio Digiesse)

Dal 2010 al 2012 non ha potuto pagare i contributi previdenziali dei propri dipendenti a causa della crisi del settore turistico, che non ha risparmiato la sua azienda.
Un imprenditore di Praia a Mare, tour operator tra i più importanti della Calabria, avrebbe dovuto versare all’Erario 110 mila euro, ma non ha potuto.
Di qui l’inizio di un lungo e tortuoso processo penale.
L’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Bello, nel corso del processo ha dimostrato di aver fatto il possibile per salvare la propria azienda, anche impegnando il patrimonio personale, ma a nulla è servito. La crisi è stata più forte di lui.
Per questi motivi, il giudice della Prima sezione penale del Tribunale di Cosenza, Francesco Guglielmini, ha assolto con formula piena l’imprenditore praiese, perché il fatto non costituisce reato.
Una sentenza importante perché fa una distinzione tra chi “non vuole pagare”, in sfregio alle regole, e chi “non può pagare”, perché aggredito dalla crisi o da fattori incontrollabili.