“Come gruppo accogliamo l’appello dei Pensionati CGIL Scalea, rappresentati dal Sig. Michele Calvano, relativo alle cartelle pazze emanate dal Consorzio di Bonifica Valle Lao a tutti i cittadini del comprensorio tirrenico, attraverso una agente di riscossione del lontano nord Italia. Ancora una volta si assiste ad un inutile e gravoso paradosso del sistema e non si comprende la natura vera del tributo richiesto ai cittadini da parte del Consorzio di Bonifica Valle Lao, un ente che è nato nel lontano 1930 come consorzio e associazione di agricoltori per la bonifica, appunto, e la regimentazione delle acque ai fini della produzione rurale e agricola del territorio. Un Ente che oggi chiede un Tributo anche a cittadini affittuari e proprietari di case e appartamenti per messa in sicurezza del territorio: quale sicurezza e dove ? Mi chiedo, ad esempio, – ha continuato il coordinatore dell’associazione La Scossa , Antonio Pappaterra,- che cosa è stato bonificato ai cittadini già vessati, residenti in via Lauro e Via fiume Lao a Scalea: le piastrelle del bagno o la sala da pranzo? In base a questo tributo ed alla natura associativa dell’ente, chi paga ed è messo a ruolo, non dovrebbe essere anche associato? Non diventa Utente Consorziato con diritto di parola e voto nella deputazione amministrativa del Valle Lao in base all’art ‘9 dello Statuto Consortile? Se non è cosi come mai? Sono domande che devono essere risposte da parte dell’amministrazione consortile, – ha dichiarato Pappaterra,- anche in base all’art 7 dello stesso statuto consortile: troppo facile chiedere risorse ai cittadini senza dare risposte pubbliche di natura etica e legale nel merito e senza prevedere la partecipazione degli utenti alle decisioni della deputazione amministrativa. Domande che si aggiungono a quanto già espresso dalla Presidente di Federcosumatori Calabria, Mimma Iannello, e dal comitato che sta raccogliendo firme per annullare questo atto. Domande che aprono un capitolo di confronto politico nuovo e che rimettono al centro la questione dell’utilità di enti come Il consorzio di Bonifica, per anni edifici dormienti ed ora sempre più uffici precari senza prospettiva, con un patrimonio da ristrutturare e una produttività ridotta allo zero. Questo al di là della Moratoria richiesta da parte di Federconsumatori e dell’annullamento atti richiesti dal comitato guidato dall’attivista Giuseppe Torrano, che appoggiamo pienamente. Sul caso,- ha concluso Antonio Pappaterra de La Scossa,- il responsabile dei Pensionati CGIL, Michele Calvano, a nome di tutta la categoria, ha chiesto l’intervento dell’amministrazione comunale di Scalea, perché si ritiene il tributo richiesto illegittimo e comunque privo dello scopo per cui è stato emanato”.