Di Matteo Olivieri

Ci risiamo. Da settimane si susseguono le notizie di incendi che stanno devastando le montagne calabresi nel silenzio imbarazzato delle istituzioni. Prima sembravano episodi isolati, poi i fenomeni sono diventati sempre più frequenti e circoscritti in aree già attenzionate in passato.

Volendo limitare l’attenzione al solo ultimo mese, ricordiamo tra gli episodi più gravi l’incendio di ieri a Cetraro, poi almeno 4 episodi che hanno colpito ripetutamente il territorio del Comune di Castrovillari e, a Ferragosto, quello che ha interessato i Comuni di Saracena e San Basile, devastando la zona di Novacco. Immediatamente dopo Ferragosto, infine, un altro incendio ha colpito il Comune di Orsomarso.

Che cosa hanno in comune questi episodi? Escludendo per il momento gli incendi verificatisi nel Comune di Castrovillari (di cui non dispongo di sufficienti coordinate geografiche), tutti gli altri hanno in comune il fatto di riguardare aree naturalisticamente protette, gestite da enti pubblici. Per esempio, l’area andata bruciata nel Comune di Cetraro ricade nel Sito di Interesse Comunitario “Scogliera dei Rizzi”, mentre gli altri nei Comuni di Castrovillari, Saracena e Orsomarso ricadono aree boscate all’interno del Parco nazionale del Pollino. La lista è lunga e potrebbe continuare.

Se pensate che tutto ciò sia solo una coincidenza, allora considerate pure quest’altro elemento: tutti gli incendi di cui ho parlato si sono verificati dopo il 5 agosto, data in cui è stato pubblicato il bando a valere sul Piano di Sviluppo Rurale “PSR Calabria 2014-2020 – Avviso pubblico Misura 7 – Intervento 7.1.2 – Annualità 2019” avente ad oggetto la “Stesura_ Aggiornamento Dei Piani Di Tutela E Di GestioneDei Siti Natura 2000 E Di Altre Zone Ad Alto Valore Naturalistico”. I destinatari del bando sono “gli Enti Gestori dei siti Natura 2000 che, per le Zone Speciali di Conservazione – ZSC – (Direttiva 92/43/CEE), sono stati già individuati con DGR n.448/2017, n. 378/2018 e n. 461/21”. La dotazione finanziaria assegnata è pari ad € 1.000.000 e la scadenza per presentare le domande è il 31 ottobre 2019.

Stranamente finora non si ha notizia di incendi che abbiano interessato siti privati. Insomma, il sospetto è che si stia ripetendo una versione modificata dello stesso copione del 2017, quando il PSR Misura 8 andava a finanziare le opere di rimboschimento in aree appositamente percorse dal fuoco. All’epoca io usai il termine “azzardo morale” per descrivere l’incentivo teorico ad appiccare incendi nella speranza di ottenere fondi europei a titolo di opere di riforestazione. In questo caso, invece, dovremmo forse parlare di “selezione avversa”? In economia la selezione avversa indica una situazione per cui la variazione delle condizioni contrattuali avvantaggia una delle due parti e svantaggia l’altra.

Considerate allora questo scenario: un Sito Natura 2000, a seguito di incendio, diventa un habitat seriamente danneggiato. Visto che le direttive europee prevedono per legge l’obbligo di intervenire per ripristinare l’habitat, l’ente gestore del sito si troverebbe in futuro avvantaggiato nel richiedere fondi straordinari per realizzare le necessarie opere ricostitutive. È questo il caso? Il sospetto c’è.

Ovviamente, nonostante il clamore mediatico registratosi nel 2017 e l’avvio di indagini della magistratura che hanno consentito tra l’altro di modificare pesantemente il bando contestato, il dirigente regionale coinvolto è rimasto comodamente al suo posto, mentre Oliverio – che all’epoca ha cercato in tutti i modi di negare che il catasto delle aree percorse dal fuoco (ex art. 10 l. 353/2000) fosse regolarmente aggiornato dai Comuni Calabresi – quest’anno ancora non ha detto una parola, forse perché si trova già in campagna elettorale. Dovremo dire che si tratta solo di una serie sfortunata di coincidenze?

http://www.calabriapsr.it/bandi/bandi-aperti/1062-psr-calabria-2014-2020-avviso-pubblico-misura-7-intervento-7-1-2-annualita-2019