Gruppo di lavoratori So.Ri.Cal. (2° comunicato)

Credevamo che per quanto scritto qualcosa sarebbe cambiato, non perché avrebbe dovuto far paura quanto da noi riferito (assolutamente certo e dimostrabile in qualunque momento) o perché la nostra premessa era stata che lo scontro sarebbe stato “durissimo”, ma solo ed esclusivamente perché credevamo di aver dimostrato che si era toccato il fondo, invece “NO” le cose in So.Ri.Cal. continuano ad accadere, il fondo lo stiamo raschiando da tempo e siamo quasi al totale baratro senza che nessuno degli attori sembra abbia voglia di cambiare questo stato di cose.

E non fa neppure più notizia e paura la visita, con cadenza quasi quotidiana, della Guardia di Finanza in società che sta controllando di tutto e di più viste le varie denunce (Codacons, CGIL, UIL etc.): sembra quasi che questi signori siano oltre la Legge o in uno Stato assolutamente tutto loro senza controllo alcuno.

L’avevamo promesso che niente e nessuno ci avrebbe fermato e poiché crediamo che tutto quello che ruoti intorno al mondo So.Ri.Cal. sia ideato ad hoc, prima che si giunga all’irreparabile e al non ritorno, mettendo a rischio il nostro futuro e quello delle nostre famiglie, nuovamente denunciamo:

la totale assenza del liquidatore di parte privata impegnato solo ed esclusivamente alla pubblicazione del bilancio e all’uscita da So.Ri.Cal., con lauta ricompensa;

la totale assenza del liquidatore di parte pubblica impegnato anch’esso alla pubblicazione del bilancio così poi il presidente della Regione Calabria probabilmente lo ricompenserà, mettendolo a capo per un triennio con le funzioni di Presidente o Amministratore Delegato e così proseguire nella sua opera di mettere ai posti di responsabilità, con stipendi super adeguati, tutti i suoi adepti o amici degli amici;

l’aver lasciato, ai due liquidatori, campo libero e consegnato a costo zero un’intera società ad una incompetente con diploma (di cosa?). Parliamo della signora senza titoli che, con i suoi modi raffinati e le amicizie importanti (?) ha fatto carriera speditamente in barba a tutti i laureati presenti in So.Ri.Cal. tanto adesso da ricoprire le cariche di “Responsabile dell’Area Commerciale – Responsabile Ufficio Risorse Umane e Responsabile Servizi Generali” (quanti incarichi – ma con quali competenze?). Ma in So.Ri.Cal. tutto è permesso, basta citare un suo predecessore, attenzionato tempo addietro da tante testate giornalistiche come “caciarone laziale” sprovvisto di laurea (ne vantava addirittura due) che dopo aver “pappato” cifre importanti ha patteggiato una condanna e la So.Ri.Cal. non l’ha neppure citato per danni, da noi tutto si può;

la tuttologa, Maria Pia Chiarella, che tratta i dipendenti con il pronome personale “ELLA” (“stia lontano lei non sa chi sono io”), non si limita all’avere in pugno una società immeritatamente e senza alcuna competenza, ma anche creare malumore e malintesi con quasi tutti i dipendenti e tanti e tanti addetti ai lavori anche molto importanti quali Funzionari, Responsabili di Compartimento e Direttori dei Lavori in seno alla società. L’avevamo accennato nel precedente comunicato e lo ribadiamo anche in questo, i soprusi, le cause e i licenziamenti contro i dipendenti dal suo avvento sono aumentati in modo esponenziale, con il bene placido dei liquidatori, tanto da aver appurato che il suo amico “l’avvocato senza scrupoli” del Foro di Catanzaro nei primi cinque mesi dell’anno 2019 pare abbia già percepito compensi per oltre 100mila euro da So.Ri.Cal. La domanda sorge spontanea: non è che i soprusi e le cause siano creati solo ed esclusivamente per il vile denaro? Non si spiegano altrimenti le innumerevoli contestazioni disciplinari e le cause presso il Tribunale di Catanzaro intentate continuamente ai lavoratori per motivi anche futili.

La tuttologa in tutto ciò sguazza e c’è pure abituata, così tanto da essere stata allontanata in malo modo da altra società di Catanzaro e dal suo sponsor abituale che l’ha anche portata, dopo le malefatte compiute, in So.Ri.Cal. addirittura assegnandole le stesse mansioni e, guarda caso, i soggetti sono sempre gli stessi sempre loro tre, che sia Abramo Customer Care, So.Ri.Cal. o Comune di Catanzaro ci troviamo di fronte ad un connubio inossidabile (Abramo – Chiarella – Giampà) e, notizie degli ultimi giorni, il passaggio dei Servizi Informativi interni di So.Ri.Cal. alla gestione esterna riconducibile agli Abramo. Come mai sempre gli stessi soggetti che ruotano intorno a So.Ri.Cal.? Quanto costa alla società questa esternalizzazione? E perché esternalizzare un servizio già presente e gestito da dipendenti internamente? Non è che, pensando male, questo cambio serva a qualche persona per tenere sotto controllo i computer, i telefoni fissi e portatili di So.Ri.Cal. dei dipendenti ivi compresi quelli dei liquidatori? La Gestapo a noi ci fa un baffo, vero signora? Lei deve avere tutto in pugno e sotto il suo personale controllo.

E per concludere il pensiero precedente riferita al trio inossidabile (Abramo – Chiarella – Giampà), non ci scandalizzeremmo se in futuro la triade si completasse con l’assunzione in So.Ri.Cal. del fratello della tuttologa, anche lui licenziato dalla ditta Abramo e adesso parcheggiato presso il Comune di Catanzaro, così il mosaico sarebbe finalmente completato.

Ed è talmente scaltra la signora, che nonostante ciò, continua a resistere a tutte le intemperie e addirittura ai vari organi di giustizia che quotidianamente giungono in società, tanto la sua risposta a chi arriva a contestarle qualcosa è sempre la stessa: “io non firmo nulla e scrivo solo ed esclusivamente su disposizione dei liquidatori”, ma che brava che è e che sciocchi che sono i liquidatori, quindi delle assunzioni illegittime attenzionate anche dalla Magistratura e sotto la scure della Guardia di Finanza lei non sapeva nulla pur essendo la Responsabile delle Risorse Umane, così come dell’elenco presente in So.Ri.Cal. per le assunzioni degli operai dell’indotto fin dal 2004 e stravolto nei componenti nel corso degli anni non sapeva nulla, delle assunzioni degli amici degli amici la responsabile del personale non ne sa nulla, così come non sa nulla dei livelli elargiti quasi sempre alle stesse persone o agli allineati al potere, la signora non sa mai nulla però usufruisce di tutto ciò che c’è da usufruire in So.Ri.Cal., dal suo cospicuo stipendio ai premi creati ad hoc da lei (emblematico quello già percepito lo scorso anno denominato “Stroke”) e anche della vettura di servizio a spese della comunità…

Quindi chiediamo: come è possibile non sapere mai nulla di quello che succede però usufruire di tutto quello che è possibile pappare? Una persona con tutte quelle cariche di responsabilità può non sapere? Per non parlare poi della Procura e ufficio di GIP creato dalla stessa in So.Ri.Cal, parallela e in barba a quella vera, tanto che con il suo amichetto del Foro di Catanzaro decidono chi deve essere, dei dipendenti, perseguitato e umiliato anche ingiustamente e chi invece – con sentenze di primo grado di condanna per associazione (forse perché parente di gente scomoda?) -, dipendente che durante l’orario di lavoro si occupava di vendere pentole e tegami anziché controllare gli acquedotti (protetto dall’amico politico), dipendente che addirittura minaccia “il taglio della testa” ad un alto funzionario di So.Ri.Cal. (amico anche lui di politico regionale) e, per non far mancare nulla, dipendenti che rimangono a casa esentati da badgiatura e puntualmente remunerati di stipendio e buoni pasto, non devono essere assolutamente attenzionati e toccati e ci limitiamo, per il momento, a narrare solo questi casi ma ci sarà tanto altro da raccontare.

In questo quadro, non scandalizzatevi per la consulenza elargita a un dipendente andato in pensione, come citata da qualche testata giornalistica, che però ancora ricopre un ruolo di responsabilità in So.Ri.Cal. perchè al momento non sostituito, perché a noi fanno più schifo le consulenze date a mo’ di bancomat agli amici degli amici (uno su tutti tale Lebrino) e a tutte quelle persone che appena hanno bisogno bussano e sono immediatamente accontentate per non produrre assolutamente nulla, oppure quella elargita puntualmente ogni mese a un funzionario “interdetto dai pubblici uffici” e dimissionario da So.Ri.Cal. da circa tre anni e per giunta senza nessuna pezza che giustifichi tale pagamento, oppure quella elargita al consulente per la sicurezza, che affianca il Responsabile della Sicurezza (Responsabile che ha bisogno di consulente, che responsabile è?) che poi sarebbe quel dipendente So.Ri.Cal. che è stato premiato perché aveva denunciato la società per inadempienze presso l’Ispesl (Istituto Superiore Prevenzione Sicurezza Lavoro)…

E che dire dei vari spostamenti di personale, quasi sempre ingiustificati, impartiti dalla tuttologa per sistemare sempre l’amico di turno a scapito di altri colleghi (vedi quanto denunciato dal Codacons nella vicenda Sara Voci e il marito Viscomi – Funzionario Regionale)? E che dire, questa l’ultima chicca in ordine di tempo, della promozione di una persona gratificata di un livello importante per le cariche e il lavoro che ricopriva in amministrazione e dopo appena una settimana fatta fuori per una lite con un Commissario che l’accusava di essersi rifiutato di fare una cosa, secondo lui, “non legale”, e quindi licenziato con la scusa del possesso della partita IVA incompatibile con le sue funzioni in seno alla società?

E la tuttologa, quindi, con le ben quattro consulenze esterne, riguardanti il personale, che aveva fino a qualche tempo fa, non è esattamente incompatibile con le mansioni svolte in So.Ri.Cal.? Non è uguale con chi dei dipendenti è in possesso di partita IVA? C’era incompatibilità anche per lei con le funzioni svolte in So.Ri.Cal? Noi siamo assolutamente certi di si.

Comunque, aspettiamo adesso di conoscere quale amico dell’amico o quale consulente esterno sarà omaggiato del prestigioso incarico appena lasciato vacante dal collega licenziato, tanto tutto è fatto con uno scopo in So.Ri.Cal.

Menzione a parte va fatta all’RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) di So.Ri.Cal. che di unitario non ha assolutamente nulla (unica sigla è la CISL) riconducibile assolutamente alla parte privata della società. E’ normale che un lavoratore venga licenziato senza che una rappresentanza sindacale unitaria muova contestazioni o chieda delucidazioni a riguardo? Ma quali contestazioni avrebbero potuto muovere a favore di un collega licenziato se, alcuni di essi, in sede di riunione con la proprietà per la definizione del “premio di produzione” per l’anno 2019 anziché tutelare i lavoratori hanno spalleggiato la proprietà perché a taluni il premio non fosse elargito?

Una rappresentanza sindacale unitaria può avere eletto nel suo interno un Responsabile di Compartimento o un Responsabile di Zona? Per qualsivoglia controversia secondo voi chi sosterrebbero? Sosterrebbero la proprietà o i lavoratori mettendosi contro la proprietà? E la prova inconfutabile di ciò è quanto successo, appena insediati, per la vicenda del cambio dell’orario, infatti dopo averci proposto una scelta con sondaggio via mail aziendale a tutti i dipendenti tra due opzioni (A e B) e dopo che la maggioranza dei lavoratori aveva scelto la proposta B, ci viene comunicato che in sede di riunione la società non accetta assolutamente la nostra scelta e impone un terzo orario (C) che l’RSU accetta e avalla con la proprietà. Purtroppo, può sembrare fantascienza ma invece è maledettamente tutto vero, queste cose in So.Ri.Cal. succedono davvero.

Quindi, per concludere, ormai non fa più notizia nulla e non indigna più niente in So.Ri.Cal. perché la maggior parte dei lavoratori si è appiattita al volere e al loro potere salvo “indignarsi” poi solo quando si è toccati personalmente.

Come si può notare noi lavoratori, parte sana di questa società, siamo in mano ad una banda di squilibrati, continuiamo a subire passivamente tutto e il contrario di tutto e veramente non ne possiamo più.

Per cui adesso davvero BASTA con questo clima di tensione che si respira.

Noi lavoratori, pertanto, chiediamo al Presidente della Regione e per l’ultima volta ai liquidatori, se hanno veramente a cuore le sorti di questa società, di assumersi le responsabilità che già avrebbero dovuto assumersi da tempo e dare un segno di effettiva vicinanza ai lavoratori, cambiando immediatamente questo trend anche con estrema decisione.

Non è impopolare, da parte nostra, chiedere anche l’allontanamento immediato di chi non solo non ha competenze a riguardo, ma secondo noi in questi anni ha causato e continua a causare problemi a tanti e tanti dipendenti, salvo poi nelle segrete stanze ripetere a chiunque: “non prendetevela con me perché io non c’entro nulla sono loro che mi dicono quello che devo fare”, ma noi sappiamo perfettamente che non è così e che tutto parte dalla sua mente diabolica e cattiva.

Pertanto, noi vogliamo essere protetti, vogliamo garantito il nostro posto di lavoro che con innumerevoli difficoltà ci guadagniamo ogni giorno col sudore della fronte e vediamo sempre più a rischio, pertanto, vorremmo che finalmente qualcuno disinneschi questa “bomba sociale” una volta per tutte che rischia di implodere da un momento all’altro con il rischio che possa portare a qualche gesto sconsiderato di qualcuno di noi.

Un gruppo di lavoratori So.Ri.Cal.

P.s.: il comunicato su citato unitamente a quello inviato e pubblicato dalla testata Iacchitè il 20 marzo c.a. è stato inviato via mail anche al Procuratore Gratteri, uomo sensibile a queste tematiche e, al deputato del M5S Paolo Parentela anch’egli in prima linea sulla tematica dell’acqua pubblica. Otterremo qualcosa?