Di Antonello Troya

Conoscete tutti Barbara Mele. Chi in un modo, chi in un altro ha avuto a che fare con la brava sindachessa di San Nicola Arcella. Combattiva, onesta, accattivante con quell’aria da sorniona e cordiale che solo chi fa politica seria sa adottare. Due occhi dal sapore arabo che le danno un tocco di caratterialità. Ma la brava Barbara, ieri, è scivolata sul qualunquismo: leggasi cestino. Si, proprio un cestino per raccogliere la spazzatura. Non c’è mossa più stupida e senza alcun senso mostrare agli occhi dell’opinione pubblica il proprio fallimento. Eh beh si: perché è di ciò che si tratta: mettersi i guanti, svuotare i cestini a “onor” di telecamere della Rai (che dimentica di essere servizio pubblico e si presta a queste cazzate) e affermare ai microfoni che lo si fa “per il bene del paese”, è fuori da ogni logica. Politica soprattutto. Da Barbara Mele ci aspetteremmo un sonoro “calcio in culo” a chi spetta svuotare i cestini. A quella massa di “nullafacenti” e “mangiapane a tradimento” di cui ogni comune è fornito. E anche in abbondanza. San Nicola è un gioiellino, e come tutti i gioielli va curato, pulito, tenuto come una bomboniera. Il sindaco fa ciò che può, ma ci chiediamo: che fine hanno fanno gli operatori ecologici? E i percettori del reddito di cittadinanza?

La Barbara “amica di Aieta ma fedele a Jole”, pensava che giocando a “spazzina per un giorno” avrebbe  raccolto il consenso dell’opinione pubblica. E’ sembrata invece una persona sconfitta, impossibilitata a gestire il ruolo che si è conquistata con sacrifici e saggezza. In difficoltà finanche di battere i pugni sul tavolo. E la tv l’ha suggellata. Che pensava, la sindaca, che vestire i panni della donna qualunque facesse cambiare l’idea che l’opinione pubblica ha di lei?