Di Francesco Maria Storino

Scuolabus “negato” a bambino immigrato, la dirigente scolastica è pronta a rivolgersi al garante dell’infanzia. Abdul – il nome è di fantasia – vuole andare a scuola. Ma serve un mezzo per consentirgli di lasciare il centro di accoglienza e recarsi nelle strutture di Fuscaldo paese o in alternativa di Scarcelli. Lo scuolabus però fa altro tragitto e può portarlo solo nel plesso della marina dove però non è avvenuta nel tempo quell’integrazione in cui i docenti speravano. L’unica alternativa rimasta era pertanto quella di trasferirlo in un’altra struttura.
La dirigente dell’istituto comprensivo di Fuscaldo, Anna Maria De Luca, ha così richiesto al comune lo scuolabus per permettere al bambino di raggiungere una delle due sedi collinari. Tra il dire e il fare in mezzo si è messa la burocrazia tra richieste prima verbali e poi ufficiali. E così di tempo lontano dai banchi ne è passato parecchio in attesa che qualcuno si recasse nel centro di accoglienza località Lago per prelevarlo e portarlo al paese. Abdul è rimasto senza insegnanti con tutte quelle difficoltà legate alla mancanza di conoscenza della lingua. Il comune ha solo ieri fatto avere risposta alla preside. Niente da fare. Nella comunicazione pervenuta dal responsabile di settore, Maria Rachelina Abruzzino, si spiega che il percorso richiesto non è coperto da uno scuolabus e non è possibile trovare una soluzione alternativa in quanto sono tratte già prestabilite anche in funzione all’orario di lezione.