Non ci ha mai appassionato il gioco dell’oca sui candidati a Sindaco, a maggior ragione se fatto con largo anticipo sulla scadenza naturale (questa consiliatura ha scadenza naturale nel 2021) e soprattutto se la prematura conclusione è dovuta a spinte giudiziarie.

Questo assurdo gioco è ancora più insensato, alla luce della fine ingloriosa della “gestione Occhiuto” che ha portato alla dichiarazione dello stato di dissesto e dopo ben 2 consiliature, considerando che in tutti questi anni a Cosenza non vi è stata alcuna reale opposizione politica tanto da mortificare, se non annichilire, ogni sano dibattito e/o confronto costruttivo.

Le reali esigenze dei cosentini sono state messe da parte in nome di una posticcia apparenza realizzate con opere che, come fiori nel deserto, paradossalmente tramanderanno il nome di colui che li ha concepiti più di colui che li ha completati, e che sono ormai obsoleti e/o interessati dai recenti avvisi della DDA.

Ed i cosiddetti “attori” di questo assurdo gioco cosa fanno??
Invece di aprirsi alla città, ragionare, discutere, decidere insieme quale futuro costruire insieme per ridare speranza alla comunità, svagano con il “totosindaco”.

Nel frattempo è palese il “disastro Occhiuto” nella totale mancanza di interventi di riqualificazione dei quartieri periferici della città; dal Centro Storico, a Via Popilia, da Via degli Stadi a San Vito che, tutti, sono diventati “isole” senza vita sociale e con l’esaltazione di una “cementificazione selvaggia”, senza idee e progetti per ”rammendare” il tessuto sociale e almeno ridurre, se non eliminare, la ghettizzazione perpetuata rispetto al “salotto buono” della Città.

Nell’ultima tornata elettorale, come Calabria Terra Libera, avevamo sposato, insieme al compianto Vincenzo “Guru” Iaconianni ed ai suoi amici, un nuovo modo di partecipare ad un progetto rivoluzionario di città – esperimento poi naufragato per i soliti “sporchi “giochi di appartenenza e di potere – e confluito, rinunciando a presentare una lista come CTL, in quel progetto che si chiamò “COSENZA BENE COMUNE”.

I tempi per il rinnovo della consiliatura sono tali che ci consentono, se si ha la forza e la tenacia, da parte di quelle forze sane e belle di questa comunità che è Cosenza, di cominciare a discute e ragionare, insieme, per un Progetto di Comunità e un Programma Amministrativo per Cosenza.

Concludiamo queste nostre considerazioni che è un invito aperto a tutti, e proprio per contrapporci alle contrattazioni in stanze buie, dichiarando che la partecipazione dei cittadini, ormai allontanatosi se non resi refrattari alla politica, la si può ritrovare solo sulla base di una democrazia partecipata. Solo un vero meccanismo partecipativo può far uscire la politica dalla autoreferenzialità delle candidature e delle investiture dall’alto e della politica intesa come “mercato delle vacche”
Cosenza , si merita di più.
Uscire dall’apatia e dalla rassegnazione non sarà possibile se non costruendo, insieme, un programma e trovando alla fine del processo un candidato a Sindaco condiviso dai cittadini, che ne sia garante del completamento e, soprattutto, del rispetto della pluralità e della molteplicità delle esigenze nell’applicazione dello stesso.

Calabria Terra Libera