La scorsa settimana si è aperto a Diamante un nuovo Sportello Antiviolenza, a cura di un’Associazione che ha sede a Paola.Nel complimentarci e plaudire a tutte le associazioni che operano sul territorio in favore della tutela e della difesa dei diritti delle donne, ci sorgono spontanee alcune domande e considerazioni. E anche un pizzico di preoccupazione su come mai a Diamante si è reso necessario aprire un secondo sportello antiviolenza in difesa dei diritti delle donne.A Diamante esiste già uno Sportello antiviolenza: “La Ginestra”, nato nel novembre 2016, ad opera di professionisti che mettono gratuitamente a disposizione le loro competenze, con la mission di dare voce alle donne che non hanno voce, fornendo sostegno psicologico e legale a tutte coloro le quali, vittime di violenza, ne fanno richiesta. “La Ginestra”, pur con i pochi mezzi e con le poche risorse a disposizione, ha avuto negli anni un percorso di crescita, vincendo numerose battaglie legali, difendendo non solo molte donne vittime di violenza, ma anche costituendosi parte civile nei processi. Cosa che peraltro ha fatto anche pochi mesi fa in un processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Questa associazione è arrivata negli anni a raggiungere grandi risultati nell’aiuto prestato alle donne vittime di violenza, come raccontato anche dagli organi di stampa e dalle tivù anche nazionali.Ma di tutto ciò i nostri amministratori non si sono accorti o forse si sono girati dall’altra parte perché probabilmente non si tratta di amici o amici degli amici. Allora perché un altro sportello a Diamante? Siamo forse di fronte ad una emergenza “violenza sulle donne”? Perché in questo caso ci piacerebbe essere informati e agire assieme alla maggioranza per arginare una problematica così grave e delicata. Ma soprattutto, quando si tratta di tematiche così importanti, tutte le figure impegnate seriamente conoscono l’importanza di FARE RETE. Paradossalmente, invece, a Diamante è stata presentata – con piena soddisfazione dell’Amministrazione – la Rete antiviolenza Reama Reloaded che ha dimenticato di coinvolgere chi già è attivo sul territorio e questo fenomeno lo combatte da anni. Non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma è chiaro che c’è qualcosa che non va.In questi termini tutto ha il sapore di un’operazione meramente strumentale, forse un contentino da dare a qualcuno, per evitare bagarre nelle stanze o nei corridoi del Comune. Comunque si ha la chiara evidenza di un’amministrazione completamente ripiegata su se stessa e disattenta alle reali problematiche dei cittadini.In altri tempi, un gruppo di giovani, poi rivelatisi degli strumentalizzatori seriali e soprattutto attaccati saldamente non alla poltrona, ma allo sgabellino, avrebbe gridato VERGOGNA. Ora questa parola è stata adeguatamente congelata, ma il suo significato ed il suo utilizzo nei confronti di questa Amministrazione è sempre attuale.Intanto facciamo gli auguri a questa nuova realtà associativa affinché possa ANCHE LEI operare sul nostro territorio per il raggiungimento della mission, lontana da logiche di politica spicciola che un argomento così importante e delicato sicuramente non merita.

Gruppo consiliare “Diamante e Cirella #SiamoVoi”