I CITTADINI DI DIAMANTE NON RIMARRANNO FUORI DAI CANCELLI DEL PORTO …op Ricevo da ieri, questo mi ha consentito di accorgermi delle loro affermazioni, messaggi e telefonate di amici che mi chiedono di replicare alle squallide elucubrazioni e alle false calunnie del Comitato Ambientale “Circoletto” di Diamante.

Non replicherò perché la risposta é già sotto gli occhi di tutti e perche’ abbiamo ben altri problemi e ben altre preoccupazioni legate alla pandemia purtroppo.

Nemmeno la pandemia affievolisce la loro livorosa e disumana cattiveria.

Mi attaccano e attaccano il Sindaco e l’Amministrazione Comunale perché ho affermato e abbiamo affermato che vogliamo realizzare un porto e loro da sempre non vogliono nessun porto. Hanno da sempre ostacolato ogni porto realizzabile con denunce e prese di posizione assurde e anacronistiche facendo l’interesse politico di questa o di quella parte, mai dei cittadini di Diamante. Vivono probabilmente di altro, non hanno bisogno di nuove opportunità.

Mi attaccano perché ho dichiarato che ci battiamo per un porto pubblico che sia proprietà collettiva dei cittadini di Diamante, degli imprenditori di Diamante e dei turisti e probabilmente mi viene da pensare che queste affermazioni non siano condivise dal Comitato Ambientale “Circoletto”. Loro un porto non lo vogliono ma se proprio un porto si deve fare non vogliono che sia pubblico e i cittadini devono stare fuori dal cancello, questo e’ il messaggio che passa. Abbiamo rotto le uova in qualche paniere?

Mi attaccano e ci attaccano, ci chiamano “santoriani” perché sanno che tra noi e loro passa una bella differenza e possono soltanto buttarla in rissa. Noi siamo uomini liberi che non servono nessun padrone, loro hanno servito tutti i padroni politici di turno e sono costati bei soldi alle casse del Comune e alla nostra Comunità per incarichi professionali diretti, incarichi a congiunti, varie, eventuali. Interessi legittimi magari ma pur sempre interessi e con risultati disastrosi.

Ci chiamano santoriani ma noi, e non loro, abbiamo coerentemente cercato una strada alternativa al porto Santoro quando abbiamo compreso che l’operazione non trovava concreta realizzazione, discutendo con tutti in maniera chiara e netta, anche con Santoro con cui non abbiamo avuto bisogno di litigare per esporre le nostre ragioni. Un uomo libero non ha bisogno di offendere l’interlocutore per dire quello che pensa, un servo non ha mezze misure, offende se non ottiene, lusinga per ottenere.

Loro tacevano nel 2015, l’uno dirigeva l’Elmetto lautamente retribuito per 15 anni e l’altro contemplava da ormai vent’anni l’Assessorato di famiglia, quando si regalavano alla Regione i 2.400.000 del waterfront, facendo finta che fosse tutto normale o quando quando si accordava al vecchio appalto nel 2016 un contratto integrativo che non prevedeva alcun cronoprogramma dei lavori trascinandoci fino ai giorni nostri. Ambientalisti ad orologeria che tacevano sull’abbandono in cui versava il territorio comunale. Tacevano sul disastro dei rifiuti che con tanta fatica e mille difficolta’ stiamo cercando di sistemare. Perche’ tacevano? Conoscete la risposta.

Invocano l’Autorità Nazionale Anticorruzione, adombrano diffamando e calunniando ma hanno taciuto i peggiori scempi politici e amministrativi degli ultimi vent’anni.

Noi oggi ci battiamo per un porto pubblico, a gestione pubblica, semplicemente perché se il porto si realizza con soldi pubblici é normale che rimanga proprietà di tutti i cittadini di Diamante e coinvolga tutte le forze sociali e imprenditoriali della città senza che nessuno venga lasciato indietro. Noi non abbiamo padroni.

Mi accusano di concentrare su di me potere e deleghe, l’unico potere che conosco é il servizio, la mia delega più importante é la libertà che ogni giorno mi conquisto sudando e a caro prezzo. Loro non sanno probabilmente cosa significa ma anche alla loro veneranda età potrebbero provare a cercare finalmente un lavoro, un lavoro vero che li renda finalmente liberi e non li costringa a servire sempre il padrone di turno e li liberi per esempio dal committente degli attacchi alla mia persona.

Attaccano il Sindaco ma farebbero carte false per servirlo, attaccano Savarese ma farebbero carte false per servirlo, mi attaccano ma farebbero carte false per servirmi ma io non ho padroni, non sarò mai padrone e a tutti i servi del mondo spezzerei le catene, si le spezzerei anche a loro che non la pensano come me ma che comunque meriterebbero di essere finalmente uomini liberi.

Antonio Cauteruccio