𝗖𝗘𝗧𝗥𝗔𝗥𝗢: 𝗨𝗡𝗔 𝗖𝗜𝗧𝗧𝗔’ 𝗜𝗡 𝗔𝗚𝗢𝗡𝗜𝗔

“Una città in lenta e costante agonia.
È ciò che si percepisce dall’atmosfera che si respira in città. Piazze e strade deserte, bar e negozi che già nelle prime ore del pomeriggio calano le saracinesche, i luoghi più suggestivi della città -dal lungomare di Lampetia a quello del borgo, dalle zone urbane alle contrade- ormai abbandonati al degrado, l’economia sempre più in crisi, per come certificato dalla chiusura dell’unica banca presente, il disagio sociale che dilaga e la criminalità che rialza nuovamente la testa.

Per non parlare della sanità, con l’ospedale ormai prossimo alla chiusura, del porto, che a breve non sarà utilizzabile per l’insabbiamento dell’imboccatura, dei servizi sempre più carenti: acqua non potabile da circa un anno, traffico sempre più indisciplinato, mensa scolastica non ancora avviata a soli tre mesi dalla conclusione dell’anno, carroponte fermo da mesi con grave disagio per la marineria locale.

E si potrebbe continuare all’infinto, con le tante vertenze che ormai sono state cancellate dall’agenda amministrativa: il mercato ittico, la mancata apertura della nuova caserma dei Carabinieri, le opere pubbliche, finanziate dalla precedente amministrazione, ferme al palo -riqualificazione del porto (5 milioni di euro), nuova rete fognaria (quattro milioni), nuovo campo sportivo (due milioni) giusto per citarne qualcuna- ed ancora le attività culturali delegate in blocco alle associazioni cittadine.

A fronteggiare questa situazione drammatica una amministrazione comunale carente e completamente inadeguata sul piano politico ed amministrativo.

Una giunta, insomma, che ha scelto di “vivere alla giornata”, e che non si accorge nemmeno dello stato di degrado della città, con assessori che scaricano le proprie frustrazioni, per il fermo amministrativo, solo sui dipendenti comunali, spesso oggetto di invettive e di pressioni psicologiche quando non si allineano ai “desiderata” dell’amministrazione, tanto che diversi caposettori avrebbero già rimesso i propri incarichi ed un assessore -così riferiscono le concordanti voci provenienti dall’interno della stessa maggioranza- che si sarebbe addirittura “autosospeso” dal proprio incarico amministrativo.

Se questa “autosospensione” sia l’ennesima farsa interna alla giunta o sia una reale presa di coscienza della realtà lo vedremo a breve, certo è che la situazione richiederebbe azioni urgenti ed indifferibili, se non per risolvere, almeno per limitare i danni irreversibili che questa amministrazione sta producendo. Invece i gruppi politici che sostengono la giunta, rappresentati da un “comitato politico” fantoccio, sciolto e poi restaurato per mere questioni interne, prendono atto del fallimento, ma continuano a restare inerti ed in totale silenzio, rendendosi così pienamente corresponsabili del baratro in cui sprofonda la città. Come socialisti e come minoranza stiamo denunciando questo stato di cose da molto tempo.
Lo facciamo con le usuali prassi istituzionali, anche presentando interrogazioni consiliari a cui l’amministrazione non dà più nemmeno risposta, violando le più elementari regole della democrazia e della legalità. Siamo purtroppo alla deriva e non resta altro che avviare, da parte di chi non si riconosce con questa amministrazione, una seria ed approfondita riflessione, aperta ai cittadini, alle associazioni, alle forze sociali ed ai comitati civici, per tentare di capire se questo paese deve continuare a vivere o deve, con l’indifferenza di tutti, perire”. È la dura disamina del circolo di Cetraro, del Partito Socialista.