Di Antonello Troya

L’anno nuovo inizia con gli strascichi del vecchio. Quello fortunato, quello che ha visto salire sul gradino più alto della scala gerarchica comunale la coalizione che ha vinto le elezioni, guidata da Vincenzo Cascini, l’eccellente medico della omonima Casa di Cura, da più riconosciuto, prestato alla politica. È prevista per il 15 gennaio l’udienza che dovrà decidere sulla ineleggibilità e quindi sulla decadenza del sindaco. In breve: il dr. Cascini avrebbe dovuto presentare le sue dimissioni dalla carica di amministratore delegato della Casa di cura in tempo utile, secondo la normativa vigente. A difendere la posizione del sindaco la costituzione a giudizio (comparsa di intervento) presentata da parte dell’esecutivo e consiglieri comunali, Francesca Impieri, Marco Liporace, Vincenzo Cristofaro, Maria Rosa Scavella e Salvatore Cetraro, (Scoglio e Carrozzino si sono chiamati fuori) un procedimento incidentale che potrebbe, bloccare tutto il procedimento di ineleggibilità e quindi di decadenza. Si palesa addirittura un principio di incostituzionalità della legge. Intanto l’attività amministrativa va avanti: la promessa elettorale di restituire l’indennità è stata palesemente disattesa e, naturalmente, incassata. Con buona pace del disabile senza assistenza alla persona e dell’aumento di tariffe e similari a causa del dissesto finanziario.