Il giorno dopo è una polveriera. Fa ancora discutere, a Belvedere Marittimo, ridente comune tirrenico, il monologo del sindaco Vincenzo Cascini. Le dichiarazioni del primo cittadino, sempre nel mirino dell’opinione pubblica e della ( poco incisiva ) opposizione consiliare non hanno convinto affatto, Renato Cipolla, esponente del movimento cinque stelle locale, candidato a sindaco all’ultima tornata elettorale, che ha visto “stravincere” proprio il proprietario dell’omonima clinica, sul cui destino amministrativo “pende la spada di Damocle” del tribunale di Paola, per una presunta ineleggibilità.


Proprio il fardello amministrativo é attenzionato da Cipolla “Il sindaco Cascini ha ragione nel dire all’opposizione di aver commesso un errore di valutazione nel richiedere la sua ineleggibilità, per i motivi che lo stesso ha illustrato in modo esplicito durante la conferenza stampa.
Motivi, che anch’io, pur non essendo un legale, avevo preannunciato sette mesi fa ad un professore dell’area politica di “Belvedere Città Futura”. In prima istanza, il Prefetto, su cui confidavano molto i Consiglieri di minoranza per risolvere la questione, non avrebbe fatto decadere un sindaco eletto a larga maggioranza poiché i provvedimenti da adottare su questioni politiche così delicate, i Prefetti preferiscono far dirimere le controversie alla magistratura”

Cipolla, per dovere di cronaca non è, insieme agli iscritti grillini di Belvedere, tra i ricorrenti per l’ineleggibilità di Cascini, e dopo aver pugnalato proprio l’opposizione consiliare per un’appendice elettorale ritenuta senza mezzi termini “Un buco nell’acqua” sposta l’attenzione sul primo cittadino, attaccando senza mezzi termini

“Il sindaco Cascini non ha detto nulla di nuovo che non si conoscesse già, ha elencato i tanti gravi e seri problemi che ha riscontrato in questi mesi, sottolineando che la sua squadra è eccezionale e che si sta impegnando tantissimo per risolverli.
Queste sue considerazioni fanno parte delle prerogative dei Consiglieri e della professionalità di ogni dipendente interno o esterno che sia, visto che sono specifici compiti che ognuno deve eseguire nell’ambito del rapporto di lavoro.
Nell’illustrare tutto ciò, il sindaco Cascini ha dimenticato che parte della sua squadra ha contribuito con l’ex sindaco Granata a produrre tutti i danni finanziari, amministrativi e gestionali di cui adesso si lamenta.
Nella sua esposizione chiede di non essere attaccato sui social locali dai cittadini e dall’opposizione, che peraltro, si sono limitati ad evidenziare alcune reali criticità del paese; mentre egli continua a non fare un minimo cenno ed ammenda sulle responsabilità politiche dei precedenti assessori che ora fanno parte della sua giunta. Incredibile.
Belvedere- prosegue Cipolla- agli occhi della stragrande maggioranza dei cittadini risulta totalmente ferma ed abbandonata, mentre il Sindaco tesse le lodi alla sua Amministrazione per come sta operando bene. Paradossale!
Infine, avendo seguito attentamente i 40 minuti del video della conferenza stampa, ritengo che il Sindaco Cascini sia stato molto vago e sbrigativo sui seguenti punti:
1) Il Comune di Belvedere avendo vinto l’asta del 10/01/2019 per l’acquisto dei 2/3 della proprietà del Castello per la somma totale di € 306.402,27 ha dovuto versare subito il 10% del suddetto valore (€ 30.640,23) e avrebbe dovuto saldare il restante di € 275.762,04 entro 90 giorni, obbligo che non ha ottemperato per mancanza di fondi dell’Amministrazione.
In relazione a quanto premesso è opportuno chiedere:
a) Il Comune ha presentato al Tribunale di Paola la richiesta di proroga del pagamento, per evitare di incorrere nella sanzione che l’art. 587 c.p.c. pone a carico dell’aggiudicatario inadempiente: la perdita della cauzione (a titolo di multa)?
b) I fondi per comprare i 2/3 del Castello ci saranno o no? Non si è capito attraverso quali finanziamenti.
2) Perché ancora non è stato stipulato il nuovo contratto con l’azienda che dovrà provvedere alla riscossione dei tributi dell’acqua e dei rifiuti?
3) Gli evasori dei tributi dell’acqua e dei rifiuti dei 5 anni precedenti verranno perseguiti e obbligati a pagare?
4) Perché la Sorical S.p.A. che gestisce dal 2004 in concessione dalla Regione Calabria gli acquedotti, non viene esautorata da tale gestione, facendo nuovamente ritornare la gestione dei propri impianti al nostro Comune, come del resto già avviene al Comune di Saracena (CS)?

Non manca una stoccata grillina sul caso della So.ri.cal
“La critica sollevata dal Sindaco Cascini sull’operato della Sorical è giustissima soprattutto per quanto riguarda il rapporto non equo di pagamento Comune-Sorical del vero consumo di acqua al mc, non realistico, poiché dovuto alla scarsa manutenzione e alla mancanza di adeguati investimenti per migliorare la rete idrica-colabrodo che ha comportato un consistente spreco di risorse economiche da parte del Comune.
Inoltre, evidenzio che tutti gli aumenti che la Sorical ha praticato in questi 15 anni sono stati approvati dalla Regione Calabria, senza che la medesima ne avesse la competenza.
A questo proposito è utile ricordare che sia la Corte Costituzionale (Deliberazione n. 51/2008; sentenza n. 335/2008; sentenza n. 246), che la Corte dei Conti (Deliberazione n. 338/2010 della Sezione regionale della Calabria) hanno precisato che, in base al riparto costituzionale delle competenze, la competenza in materia di tariffe del servizio idrico integrato spetta allo Stato e non alla Regione.
In sostanza, le tariffe che la Sorical dovrebbe correttamente applicare sono: € 0,15 al mc per l’acqua a gravità e € 0,25 per l’acqua a sollevamento e non rispettivamente € 0,2306 ed € 0,3843 che ad oggi la Sorical applica”

Infine, un commento, l’ultimo, sulla conferenza del sindaco “Paradossale che non sia stato concesso ai giornalisti di fare domande”