Non si placano le polemiche a Belvedere Marittimo, intorno alla figura del neo sindaco Don Vincenzo Cascini, alias il deus ex machina dell’omonima clinica tirrenica.

Durante tutta la campagna elettorale Cascini è stato accusato di essere il sindaco dell’ex maggioranza di governo, una sorta di Granata Tris, dato che nella sua lista ( Oggi giunta ) ci sono tre quarti dell’apparato assessorile del comune di BELVEDERE M.

Come se non bastassero le scorie di una campagna elettorale al veleno, che ha sancito in ogni caso la netta affermazione degli ex granatiani, in assise comunale si è consumato un colpo di scena che avrebbe dell’incredibile, se dovesse essere vagliata l’ipotesi della minoranza consiliare: Vincenzo Cascini è ineleggibile.

Il gruppo di opposizione “Belvedere città futura” con i consiglieri eletti Barbara Ferro, Agnese Fiorillo, Eugenio Greco e Daniela Tribuzio, in Consiglio comunale hanno sollevato infatti, la causa di ineleggibilità del sindaco eletto Vincenzo Cascini.

“Non sono eleggibili a sindaco “…i legali rappresentanti ed i dirigenti delle strutture convenzionate per i consigli del comune il cui territorio coincide con il territorio dell’azienda sanitaria locale o ospedaliera con cui sono convenzionati o lo ricomprende, ovvero dei comuni che concorrono a costituire l’azienda sanitaria locale o ospedaliera con cui sono convenzionate”. L’escamotage ci sarebbe e riguarda i tempi in cui si potrebbe porre rimedio. Il comma 3 dell’articolo segnalato dall’opposizione stabilisce: “che la causa di ineleggibilità prevista dal comma 1 n. 9 non ha effetto se l’interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell’incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita, non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature”.

I consiglieri, chiedono che il documento è: “da intendersi quale motivazione di voto contrario e parte integrante del verbale della seduta straordinaria del 13 giugno 2019” e che: “venga trasmesso al Prefetto di Cosenza per le consequenziali determinazioni, riservandosi, altresì, i consiglieri di minoranza eletti, di adire le vie giudiziarie per come previsto dal TUEL all’art. 70”. I consiglieri d’opposizione Barbara Ferro, Agnese Fiorillo, Eugenio Greco e Daniela Tribuzio individuano la problematica connessa all’articolo del testo unico sugli enti locali: “Il titolare di una carica pubblica o di un mandato elettorale locale potrebbe utilizzare la propria posizione di supremazia o i poteri del proprio ufficio per esercitare una indebita interferenza sulla competizione ai fini della raccolta del consenso elettorale nell’ambito della comunità locale”. La rinuncia alla carica di amministratore della società da parte del sindaco Vincenzo Cascini, avvenuta il 2 maggio, secondo i consiglieri d’opposizione non sana la causa di ineleggibilità.

Una furbata che potrebbe non bastare. Tempi burocratici e giustizia Italiana, permettendo…..

….Continua…..