A COSENZA, NOI RESTIAMO UMANI.

Il Partito Democratico ha una sua Carta dei Valori, i cui principi regolano l’agire politico di chiunque, all’interno della nostra comunità, svolge un’azione politica. A maggior ragione questa prerogativa spetta a chi esercita un ruolo di dirigenza nel Partito o a chi lo svolge nelle Istituzioni.
L’accoglienza, il diritto all’asilo politico, i diritti essenziali e il diritto alla cura dei nostri fratelli immigrati, non possono essere messi in alcun modo in discussione.
In queste ore in Calabria e nella Provincia di Cosenza, siamo chiamati ad una prova di coerenza con quanto abbiamo di recente affermato proprio nel rispetto di quella Carta dei Valori.
Proprio alcune esperienze calabresi, hanno dimostrato che accoglienza e sicurezza possono coesistere.
I calabresi sono persone generose e nella stragrande maggioranza antirazziste, lo hanno ampiamente dimostrato in passato, lo faranno anche ora.
Il Partito Democratico ha chiesto il superamento dei decreti Salvini, ha più volte dichiarato che nessun immigrato che fugge da guerre, dittature e fame deve essere lasciato in mare.
L’emergenza Covid non cambia questo nostra forte presa di posizione. Anche nell’accoglienza, si può garantire la massima sicurezza sanitaria dei nostri cittadini.
Chiunque nel Partito svolge un ruolo, in Calabria, ad Amantea o in qualsiasi altro comune, oggi deve attenersi a questa linea e contrastare le strumentalizzazioni della destra e di Salvini.
Gli immigrati positivi al Covid, se sono curati, tutelati e trattati da esseri umani, non rappresentano alcun pericolo.
Ecco, care democratiche e cari democratici, restiamo umani. Sempre.

Ecco invece la posizione della sezione amanteana del Partito Democratico, Enzo Giacco

ANCHE AD AMANTEA NOI RESTIAMO UMANI

Certo, il ragionamento contenuto dal post sul piano dei valori non fa una piega! Tutto condivisibile.
Però andiamo nel concreto:

  • è legittimo chiedere, a tutela anche dei nostri fratelli pakistani, se la struttura è idonea ad accoglierli (non trattandosi di struttura CoViD)?
  • è legittimo chiedere come mai è stata scelta una struttura che ha un’intera facciata confinante esclusivamente con edifici privati, al punto che – per garantirne la sorveglianza – esercito e forze dell’ordine hanno chiesto di potersi piantonare h24 per un numero imprecisato di settimane presso abitazioni private?
  • è legittimo chiedere la logica che ha portato a scegliere un palazzo privato nel pieno centro cittadino di una località turistica?

Ovvero questi interrogativi sono un tabù in quanto stiamo parlando di poveri ragazzi pakistani, magari sballottati in una struttura non idonea allo scopo per via di logiche incomprensibili?
Vi risultano essere argomentazioni razziste queste? Si fosse trattato di ragazzi italiani sarebbe stato legittimo porre questi interrogativi?

Amantea era, è e sarà una cittadina accogliente e solidale. Sono anni che circa 350 migranti condividono con noi questa terra. Molti di loro sono nostri concittadini ed hanno messo su famiglia. Con alcuni di loro è nato un rapporto di amicizia e capita, magari nei weekend, di cenare e bere una birra insieme.
Stiamo parlando d’altro. E certe strumentalizzazioni sono avvilenti e rischiano, anzi, di utilizzare l’enunciazione dei valori per giustificare l’ingiustificabile.