“La città sta rispondendo alle insufficienze e disservizi del Comune con la messa in campo di iniziative civiche.
Ad Amantea, Coreca, Campora associazioni e gruppi di cittadini hanno ripulito le spiagge, strade e parchi. Impegno di centinaia di persone che viene vanificato dalla mancanza di continuità che dovrebbe essere assicurata dal Comune.Una risposta all’immobilismo, una risposta allo Stato che amministra il nostro comune e che purtroppo, al momento scontando anche i ritardi del passato, non è stato in grado di dare una svolta.
Nulla è stato fatto per rendere vivibile la città, in passato meta di turismo di massa.
Per la prima volta si segnalano, in maniera diffusa e persistente, episodi prolungati di mancata erogazione dell’acqua potabile, cumuli di immondizie; in vari punti della città.
Nessuno stimolo che invogli alla partecipazione, anzi finanziamenti persi (vedi quelli del bando scuola), uffici comunali chiusi, la delegazione di Campora senza il servizio di anagrafe e stato civile.
Mi stanno arrivando decine di segnalazioni circa la mancata erogazione dei 72 mila euro oltre i 42 mila euro giacenti nelle casse comunale. Il disagio delle famiglie bisognose aumenta e lo Stato, inviato ad Amantea, latita o comunque si nasconde bene.
Parlare serve a poco. Il giudizio è sui fatti concreti e tangibili. Ad ora, pochi ed insignificanti.
Si continua con una lentezza tipica delle lumache.
Per non dimenticare: nessuno dei parlatori accreditati ha chiesto lumi sulla mancata presentazione della domanda di cui ai fondi PON per arredi scolastici. Altra opportunità persa.
Fatti tangibili, non chiacchiere.
Non esistono le condizioni minime per chiedere una proroga di altri 6 mesi.
Il comune paga mensilmente 6 commissari oltre i 3 per il dissesto.
9 stipendi per una efficienza lontana dalla sufficienza.
Questi i fatti. Tutto il resto chiacchiere ed apparenze. Manca la sostanza.
Le uniche note degne sono quelle che vengono dalla società locale
Amantea ha diritto di essere riconsegnata, dopo i 18 mesi di scioglimento degli organi rappresentativi, al governo dei suoi cittadini e questo diritto lo sta reclamando con le varie iniziative civiche”.

Silvio Clemente