Codacons su riduzione idrica a Lamezia: Ripristinare la legalità tariffaria.
Lametini hanno pagato tariffe gonfiate per 8milioni di euro

Le parole, a volte, sono come macigni.
Nel caso dell’acqua sarebbe giusto parlare di “approvvigionamento” e non di “fornitura”.
Parliamo, infatti di un bene insostituibile per tutti gli esseri umani e non di una merce, che può essere fornita o, come sta accadendo in Calabria, ridotta.
A Lamezia, infatti, “a causa della ridotta fornitura idrica da parte di Sorical ai serbatoi di Bella bassa, Bella alta e Canneto … ci saranno disservizi nell’erogazione dell’acqua”.


Certo sarebbe importante comprendere il motivo della riduzione, ovvero se si tratta di un disservizio o di una delle tante “riduzioni” applicate da SoRiCal SpA ai comuni “inadempienti”.
In entrambe i casi ciò che accade è gravissimo – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – soprattutto in un periodo, quello estivo, nel quale l’acqua è (se possibile) più indispensabile che mai. Esaminiamo le due probabili ipotesi di “ridotta fornitura”.
La prima ipotesi potrebbe far pensare ad un disservizio tecnico, a qualche impianto andato “fuori servizio” ma è un’evenienza che non giustifica i disagi che dovranno sopportare i Cittadini di Lamezia.
Nella città di Lamezia Terme, infatti, vi sono serbatoi di accumulo, come quello di Canneto, in grado di fare da volano ad eventuali diminuzioni di portata in ingresso per disservizi tecnici; in altre parole un serbatoio non si può svuotare in breve tempo perché la sua funzione, e la capacità dei serbatoi lametini è più che sufficiente, è proprio quella di far fronte ad inconvenienti tecnici.


Dunque è necessario intervenire prontamente per risolvere il problema tecnico, attivando magari le risorse idriche di “scorta”, così da evitare qualsiasi disagio ai Cittadini.
Evitare tali inconvenienti presuppone una sorveglianza adeguata degli impianti che, evidentemente, non è delle più puntuali. Il Comune di Lamezia Terme o la Regione Calabria, socio di maggioranza assoluta di Sorical SpA, hanno mai verificato il livello di manutenzione e controllo degli impianti?
E veniamo all’altra ipotesi, e cioè che la “riduzione” sia avvenuta perché il Comune di Lamezia Terme potrebbe risultare inadempiente nel pagamento dei canoni idrici.
In questo caso l’attuale Commissione straordinaria ed i sindaci che hanno amministrato la città di Lamezia Terme dovrebbero spiegare a tutti i lametini come mai non abbiano inteso contestare le tariffe idriche determinate in maniera illegittima.
Com’è noto la competenza per la determinazione degli adeguamenti delle tariffe idriche è dello Stato essendo tale attività preclusa alle Regioni.
Ai comuni calabresi sono stati applicati adeguamenti tariffari determinati direttamente dalla Regione Calabria o, addirittura, dalla stessa Sorical.
Tanto ha determinato, nel caso di Lamezia Terme, un maggiore importo fatturato compreso tra 8,6 e 6,9 milioni di euro.
Lo sanno i Commissari che dovrebbero assicurare la fornitura di acqua potabile ?
Lo sanno i lametini che oggi subiscono i “disservizi”?
Un “disinteresse interessato” ed un “silenzio complice” hanno consentito di spalmare sui Cittadini tariffe illegittime, per come sostenuto anche dalla Corte Costituzionale e ciò nonostante i lametini oggi devono subire sulla propria pelle cosa vuol dire affidare la gestione del nostro “bene comune” più prezioso ad una Società per Azioni.
Il Codacons continuerà a battersi affinché finisca la “dittatura” di SoRiCal, venga ripristinata la legalità tariffaria e l’acqua (che è dei Calabresi) venga finalmente somministrata da un ente di diritto pubblico, che non abbia come obiettivo il profitto ma si preoccupi di erogare un servizio vitale ai Cittadini.