Non torneranno in carcere i cinque indagati per un caso di presunta violenza sessuale consumata per anni, l’accusa sostiene per dieci anni, ai danni di una giovane donna di nazionalità albanese. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Pubblico ministero accogliendo la tesi degli avvocati difensori dei cinque indagati. Per il Pubblico ministero sarebbe stato necessario ripristinare la custodia cautelare in carcere. La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del pubblico ministero Gallone, accogliendo la tesi degli avvocati Francesco Cornicello, Giacinto D’Urso e Giovanni Scatozza. Confermata, dunque, la precedente decisione di remissione in libertà per gli indagati: P.G., 43 anni, S.G., 45, G.M., 38 anni, W.O., 42, e S.B., 37anni.

I fatti, risalgono allo scorso 14 agosto. I cinque, secondo l’accusa, dovrebbero rispondere di violenza sessuale di gruppo, estorsione per fatti commessi in Corigliano Rossano fino al luglio 2019 e nell’arco temporale di circa dieci anni. L’attività di indagine era scaturita dalla denuncia presentata in data 5 agosto da una cittadina albanese.