Di Martino Ciano (Radio Digiesse)

Non chiamatela psicosi, ma di sicuro, di fronte all’incertezza di una situazione esplosiva, la prudenza non è mai troppa e farmacie e laboratori privati in queste ore hanno visto un incremento di richieste di tamponi antigenici.
Tante le persone che si stanno sottoponendo ai test rapidi.
Ieri, il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, in un video messaggio è stato chiaro: “qui non si scherza, o si presta prudenza o si imporranno regole severissime”.
Il comune di Tortora ha diramato il suo ultimo bollettino martedì 2 febbraio. 63 i casi attivi, fino ad allora, a questi ne vanno aggiunti un’altra ventina, se non qualcuno di più, ma le comunicazioni arriveranno nelle prossime ore. Per il momento, ciò che preme, è rintracciare, isolare e circoscrivere la diffusione del contagio. Lavoro che negli uffici comunali e della Polizia Municipale di Tortora è continuato durante le ore notturne.
Ma anche Praia a Mare non è un’isola felice e tantissimi cittadini ormai giudicano “imbarazzante” il silenzio di un’amministrazione comunale che non sta comunicando i dati e che non si vuole interfacciare con la popolazione, la quale può affidarsi solo alle “voci di strada” o ai bollettini dell’Asp di Cosenza che però hanno i loro tempi e seguono altre regole.
Certamente, farmacie e laboratori privati devono comunicare alle autorità i risultati dei tamponi che vengono effettuati, cui spetta il compito di avviare tutte le misure di contrasto alla diffusione del virus. E da questo punto vista non ci sono problemi, perché gli uffici lavorano a ritmo serrato.
Ciononostante, l’importanza di comunicare i dati sembra essere vitale per molti cittadini che vogliono rendersi conto della situazione, non per puro pettegolezzo, ma per confrontarsi con una diffusione che sembra essere diventata incontrollabile.
Perché proprio il silenzio sta innescando la psicosi e la caccia all’uomo.