“Io la denuncio”, “Chiami pure i carabinieri”, “Non si deve permettere, ora vediamo…”. Toni alterati e scambio di accuse ad alta voce davanti a diversi testimoni, tutti abbastanza e comprensibilmente sconcertati.

L’episodio è accaduto in un corridoio del policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro dove un primario ha redarguito a muso duro due signore (sorelle) ‘colpevoli’ di chiedere informazioni in una zona interdetta ai pazienti.

Nonostante i futili motivi il dirigente in camice bianco ha allontanato in malo modo una delle due, più vicina dell’altra alla porta antistante gli ambulatori.

Neppure l’arrivo del marito di una delle due congiunte è servito a calmare la situazione, che ha avuto poco più tardi anche una coda verbale sempre troppo sopra le righe.

Un episodio che ha lasciato sbigottiti anche altri medici e soprattutto infermieri e collaboratori del reparto i quali – resisi conto perfettamente dell’accaduto – hanno tentato con gentilezza e comprensione di scusarsi con i malcapitati.

In un posto pubblico, davanti a pazienti in attesa di visite specialistiche e interventi ambulatoriali invasivi, e da un responsabile medico di un certo livello e prestigio ci si aspetterebbe ben altro comportamento, sia in termini di comprensione che di self control.