Di Settimio Alò

Non era nelle previsioni, ma ormai raggiunta la prima decade di Settembre, non possiamo che ricordare (in verità la ricorderanno in tanti) la stagione estiva 2018, come deludente, grigia e di gran lunga al di sotto delle aspettative. Un vero collante quindi con quanto accaduto in questi ultimi tragici inesorabili anni “turistici”; e se l’apparenza non inganna, rifacendoci alle stime ed agli incassi di alcuni commercianti, disposti sul territorio da nord a sud da est a ovest, questo piccolo mesetto estivo(a tanto i riduce) pare abbia contato presenze, (singole familiari e di gruppo), in forte calo. Si aggiunga poi un Agosto, che a Sud ed in Calabria soprattutto, ha visto rovesciamenti temporaleschi un giorno si e l’altro pure, per completare un’opera che di suo già convive con un handicap radicato: una vocazione turistica ferma ad un venticinquennio fa. E tutto questo(meteo a parte) non era nelle previsioni. Escludendo la festività patronale, dove la Chiesa, l’azione cattolica e la nuova Proloco operano praticamente come enti (quasi) autonomi, e dove i fondi stanziati, circa 6 mila euro portavano la firma dell’ex sindaco Roberto Pizzuti, da Luglio ad oggi ben poco da rimarcare. Vero, verissimo, che la nuova giunta insediatasi esattamente 2 mesi fa ha trovato gatte da pelare, problemi e “problemissimi” da risolvere(uno su tutti l’acqua in periferia d’estate) ma è anche vero che sono sempre i commercianti, (sebbene a San Lucido come in altre realtà non sempre si trovino d’accordo su tutto), ad animare allietare e sponsorizzare eventi e manifestazioni che si incasellano nei vari calendari. Ottimo il Carnevale estivo, sia in mattinata con Babbo Natale Calabria al mare per la vulata (Babbo natale è una garanzia da anni senza se senza ma) sia in serata con la sfilata dei carri, numerosi colorati e coreografici; i 50 anni della Proloco che nella villa comunale hanno richiamato presenze numerose, notte bianca da non menzionare, Lucival baby e Perla de Tirreno in conclusione dai toni elevati, Santa Maria di Monte Persano da rigenerare rivalutare. Quattro importanti manifestazioni, tra le tre più importanti, in due mesi, risultano essere pochine per far si che il paese continui a definirsi a vocazione turistica, la dove slanci, novità, accoglienza e costi non riescono ad allinearsi con ciò che il turismo moderno chiede e pretende. Due note in conclusione. La prima va per merito a Via dei Lampadari, dove senza scendere nel tecnico o nella burocrazia, un privato trasforma da anni una cinquantina di metri di vicolo, in un ambiente unico variopinto musicale e danzereccio. La seconda va per altrettanto merito al servizio “ape calessino” che San Lucido ha saputo inventarsi, un jolly, un oggetto dei desideri di altri comuni, un servizio importante essenziale preciso e puntuale che a San Lucido mancava. Il sig. Emilio Vulnera mister “brevetto” dell’idea, e Visit San Lucido, trasportano e accompagnano turisti e residenti in lungo e largo a costi irrisori aggirando il traffico, quest’ultimo altro tassello da sistemare. È indubbio che la parte climatica abbia avuto un’influenza determinante sull’andamento della stagione turistica almeno quella di Agosto. Ma il resto degli elementi dimostra che dal punto di vista dell’offerta turistica, il nostro territorio ancora fortemente condizionato, è una destinazione ed una meta in partenza con qualche debolezza