La grottesca situazione di Praia a Mare, dove il sindaco “monarca” Antonio Praticò, del Pd, mantiene ancora tutto chiuso determinando le vibrate proteste della gente, è approdata alla ribalta nazionale attraverso il Tg di Italia 1, “Studio Aperto”. Ecco il testo del servizio andato in onda ieri, con alcune interviste ai cittadini. 

Strade deserte e negozi chiusi. A Praia a Mare, cittadina turistica in provincia di Cosenza, la fase 2 dell’emergenza coronavirus di fatto non è ancora iniziata. Il sindaco Antonio Praticò, con una serie di ordinanze, ha deciso di tenere blindato il paese. Si tratta di un comune di poco più di 6mila residenti dove  è stati registrato un solo caso di contagio. Succedeva nel marzo scorso ma il lungomare è ancora chiuso. Fino al 6 giugno le passeggiate sono permesse dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 19, l’attività fisica può essere invece svolta solo nelle primissime ore del mattino o al tramonto.

Commercianti, ristoratori e operatori turistici sono preoccupati, le misure adottate dall’amministrazione locale per l’apertura dei lidi balneari – dicono i gestori – sono severe. Nel protocollo è previsto addirittura che l’arenile debba essere pulito senza l’uso di mezzi meccanici.

“La spiaggia la dovremmo pulire col rastrello e a mano – dice un cittadino – ma ci sono dei tronchi sotto che arrivano a un paio di metri e più… qui ci vogliono mezzi meccanici e anche grandi per asportare tutto il materiale che è sotto…”.

I lavori vanno a rilento anche perché vige l’obbligo degli orari prestabiliti: quattro ore al mattino e altrettante al pomeriggio e non sono ammessi straordinari come avviene nelle altre località turistiche della costa calabra.

“Nonostante a Praia ci sia stato solo un caso – dice un altro cittadino – ci sono state comunque decine di ordinanze che hanno limitato il nostro vivere e il nostro lavorare… noi chiediamo solo di lavorare in autonomia…”. (Fonte Iacchite.blog)